lunedì 24 dicembre 2018

COSE CHE GLI "SVEGLI" SANNO


Cose che i ragazzi svegli sanno


ragazzi svegli

Cose che i ragazzi svegli sanno (o che dovrebbero sapere)

La vita ci riserva coincidenze e sorprese. Qualche tempo fa, mentre aspettavamo insieme suo padre, il figlio di un amico mi ha fatto una domanda, una di quelle che i ragazzi svegli della sua età non fanno ai “vecchi”, agli adulti, perché sanno che non avranno risposta.
Perché fin da piccoli hanno capito che quando le domande diventano “indigeste”, gli adulti tendono a cambiare discorso, a non rispondere, a dissimulare, a dire stupidaggini, raramente ad ammettere la loro ignoranza.
Sentirmi rivolgere una domanda come quella mi ha sorpreso tanto da lasciarmi senza parole. La vita offre maestri ben strani, soprattutto in tempi come questi. Maestri strani e spesso indegni. Sarebbe stato semplice fare come gli altri, ma dopo aver incontrato il suo sguardo ho cambiato idea.
La domanda?

Come è possibile vivere felici in questo mondo di merda?

Un tema su cui, lo ammetto, ho argomenti da spendere. E forse è per quello che gli ho risposto. “Vuoi la risposta breve o quella lunga?” ho chiesto e al suo silenzio ho aggiunto “allora lunga sia.”
Così l’ho guardato negli occhi e gli ho detto quello che penso di aver capito dalla vita, dopo tutti gli errori, le porte in faccia, le occasioni mancate e i miracoli su cui ho inciampato.
Quello che nessuno mi ha spiegato da ragazzo, ma che dovrebbero spiegare sui banchi di scuola o almeno in famiglia. Quello che i ragazzi svegli sanno o intuiscono, mentre quelli tordi come il sottoscritto imparano per esperienza personale. Un’esperienza spesso amara o dolorosa.
  1. La realtà e il mondo

Realtà e mondo sono due cose molto diverse, la realtà è fatta di oggetti, cose, materia ed energia, è lo spazio 3D in cui viviamo, la nostra città, la terra, l’universo attorno a noi; mentre il mondo, o meglio i mondi in cui noi esseri umani viviamo sono porzioni delimitate della realtà fatte di come e quando, di eventi, di punti di vista, simboli e significati.
Questa distinzione è concreta e determinata dalla nostra biologia e neurologia, cioè dalle caratteristiche e dai limiti del nostro organismo, del nostro cervello e della nostra mente. Non percepiamo le cose e i fatti come sono, ma attraverso i nostri sensi e i loro limiti e attraverso l’elaborazione e l’interpretazione che ne fa la mente.
  1. Vediamo il mondo attraverso i sensi

Noi percepiamo e conosciamo il mondo attraverso i nostri nove sensi (vedi post “I 9 sensi e il flusso”): la vista, l’udito, il tatto, l’olfatto, il gusto, il senso dell’equilibrio, la propriocezione (senso posturale), la termopercezione e la nocicezione (senso del dolore). L’organo sensoriale raccoglie lo stimolo, lo trasforma in segnali elettrici e lo invia al cervello che analizza i segnali sensoriali in molti modi diversi, determinati dalla nostra evoluzione, e li condivide con la nostra coscienza e con altri strumenti cerebrali.
I sensi sono limitati, sia perché rilevano solo una parte della realtà, vedi i limiti dello spettro visivo e uditivo, sia perché sono caratterizzati da limitazioni biologiche. Per esempio i nostri occhi hanno un punto cieco e vedono le immagini rovesciate, problemi che il cervello corregge senza che ce ne rendiamo conto.
A questi limiti si aggiungono i limiti della mente, della sua analisi ed elaborazione che comporta correzioni, filtri, generalizzazioni e interpretazioni. Alcuni esempi sono i limiti dell’attenzione, della memoria, le illusioni sensoriali, il fenomeno del priming, eccetera. Quindi possiamo affermare che noi percepiamo una porzione limitata, elaborata, corretta, filtrata e interpretata della realtà.
  1. Entriamo in scena a spettacolo avviato

Dal nostro punto di vista la nostra vita è una storia unica e speciale di cui noi siamo protagonisti, ed è vero, ma siamo troppo presi da noi stessi da dimenticare che siamo comparse in una storia più grande, anzi in molte storie diverse. Siamo coprotagonisti nella storia della nostra famiglia, siamo personaggi secondari nella storia della nostra comunità, sia essa la parrocchia, la scuola, la città e così via, siamo comparse nella storia del nostro stato e del mondo intero.
Sì, possiamo diventare importanti, protagonisti anche nelle storie più grandi, attraverso i nostri talenti, l’impegno, la passione, la fortuna, l’eredità, i nostri peccati. Ma quello che voglio sottolineare è che quando noi nasciamo, entriamo a far parte di storie più grandi.
Non solo. Quando nasciamo entriamo in queste storie a spettacolo avviato. Quindi dietro di noi c’è un passato, i decenni della nostra famiglia, i secoli della nostra comunità e del nostro paese, i millenni della storia dell’uomo. E questo passato ha un peso, questo passato è in noi e nelle persone attorno a noi. In bene e in male. Talvolta lo chiamiamo cultura, talvolta Storia con la esse maiuscola, talvolta sono colpe ed eredità che non ci appartengono.
  1. Il nostro sviluppo dipende dagli altri

Nasciamo precoci, ciechi e disorientati, con un corpo che cambia quotidianamente, una mente che si dibatte in balia del flusso di stimoli sensoriali, come un ramo in un fiume in piena, mentre continua a crescere e a reticolare. Dobbiamo apprendere tutto, comprendere il mondo su cui ci siamo spiaggiati, capire come si interagisce con la realtà e gli esseri attorno a noi, mentre le necessità concrete del nostro corpo scatenano le emozioni, complicando ancor più le cose.
Siamo indifesi, piccoli, bramiamo sicurezza e attenzione, calore e cibo. E la mamma è chi ci può dare tutto questo. È lei che ci mostra con l’esempio come funzionano le cose, che ci insegna come siamo fatti, cosa sono le emozioni. È lei la nostra base sicura, ma c’è anche lui, il papà che ci protegge, che talvolta ci spaventa, che ci guida quando vogliamo scoprire il mondo.
I nostri genitori ci insegnano chi siamo, cos’è la realtà, i rapporti con gli altri e i ruoli sociali, che ci insegnano come vivere questa vita piena di domande e risposte. Noi ci fidiamo ciecamente di loro, da loro dipende la nostra esistenza, loro ci amano e noi li amiamo senza condizioni.
Ora chiediti: sono i migliori maestri? Sono preparati a insegnarci come vivere la nostra vita? Sanno tutti i segreti per vivere una vita felice e splendida?
In realtà i nostri genitori hanno una visione limitata della realtà, imprecisa se non distorta, manipolata dai nostri simili e dall’autorità. Come noi sono entrati in scena a spettacolo avviato e come noi sono stati programmati da genitori con una visione limitata della realtà.
Il nostro sviluppo fisico e mentale dipende dagli altri, dai nostri familiari e dalla società in cui viviamo. Sono loro che danno forma alla nostra mente e che determinano il nostro futuro.
  1. Facciamo parte di comunità

Ci rendiamo conto in fretta che ci sono altri oltre ai genitori, altri amichevoli che diventano familiari, poi altri che diventano amici, poi altri che sono sconosciuti, altri da temere, pericolosi. Noi esseri umani facciamo parte di una comunità, anzi di molte comunità diverse, perché non siamo in grado di vivere da soli, perché è parte di noi.
Quando siamo insieme agli altri comunichiamo continuamente, con e senza parole, ci orientiamo, ci specchiamo, risuoniamo insieme. Che lo vogliamo o meno. Non ci hanno insegnato a fare tutto questo, è nella nostra carne e nella nostra mente. Siamo dotati di neuroni a specchio che ci dicono continuamente cosa pensano e provano le altre persone attorno a noi. Siamo predisposti alla collaborazione, ad aiutarci se possiamo, a sentirci bene quando lo facciamo, a cercare rapporti felici con gli altri, perché ci rendono migliori, più abili di quanto siamo da soli, perfino più abili della somma delle nostre abilità.
Siamo umani, siamo sociali per natura, ma quando diventi grande ti dicono che devi competere con i tuoi simili, che siamo competitivi per natura. Stupidaggini. È una menzogna. Gli studi scientifici dimostrano che la natura del bambino è sociale e che apprende dagli altri a essere egoista e competitivo.
  1. Tutti mentono

Tutti mentono, è una delle caratteristiche della nostra specie, determinata dalla nostra neurologia e psicologia, cioè dal modo con cui vediamo la realtà e i nostri simili, dall’istinto di sopravvivenza, dai nostri bisogni primari ed emotivi.
Mentire è negare la realtà, ritagliarla, modellarla, cancellarla, rileggerla, interpretarla, manipolarla e altro ancora. E lo impariamo dai nostri genitori, da bambini, con l’esempio e attraverso le contraddizioni della comunicazione, soprattutto quella non verbale. Li guardiamo mentire al partner, a noi, ai parenti e agli amici, li guardiamo mentire anche a se stessi, spinti dall’ego, dalle emozioni, o solo per rendere le cose più facili.
Così iniziamo a farlo pure noi, anche se ci proibiscono di farlo e ci puniscono se lo facciamo, perché oltre le parole la realtà ci mostra che mentire viene tollerato, entro certi limiti, a certe condizioni. Se si superano questi limiti e si viene scoperti si paga un prezzo in credibilità che può danneggiare la nostra vita sociale.
Perché gli esseri umani mentono?
Mentiamo per manipolare il nostro prossimo o le situazioni, allo scopo di trarne un vantaggio o perfino un profitto. Per esempio mentiamo ai nostri genitori per poter fare quello che ci proibiscono, mentiamo ai clienti per indurli a comprare i nostri prodotti o servizi. Mentiamo anche per essere felici, soprattutto a noi stessi, mentiamo per il bene delle persone che amiamo, mentiamo per sentirci meglio o per rendere più sopportabili le nostre sofferenze interiori. Ma il motivo principale per cui mentiamo è la paura, mentiamo per evitare punizioni, per evitare il dolore, per non assumerci le nostre responsabilità.
  1. La paura influenza i nostri comportamenti

La paura è una delle emozioni fondamentali che scopriamo e impariamo quando siamo bambini. La paura è la reazione a una minaccia alla nostra esistenza o integrità, o a quella delle persone che amiamo o a cui siamo legati. La paura può nascere da una minaccia immediata, o solo potenziale, sia concreta che immaginata o evocata dai ricordi. La paura è anche uno strumento che ci prepara alle situazioni di emergenza, utile alla sopravvivenza dell’individuo e della specie.
Il problema è che la paura tende a ridurre lucidità e capacità mentali, spingendoci ad assecondare i meccanismi inconsci, meno efficaci. La paura influenza le nostre scelte e i nostri comportamenti, disgrega i nostri equilibri interiori e i rapporti sociali. La paura acuta può incidere sulla mente, modificando profondamente i comportamenti e diventare ansia, fobia o panico.
Nonostante questo, la maggior parte dei genitori non insegna ai propri figli a comprendere e gestire le emozioni, né lo fa la scuola, di solito insegnano a reprimerle o a nasconderle.
La maggior parte degli esseri umani è preda della paura, impreparata a gestirla in modo consapevole quando è utile o necessario farlo. Anche per questo la paura viene usata quotidianamente per manipolare le scelte degli individui, per esempio a livello commerciale, per spingerci a comprare prodotti che non vogliamo, o a livello politico, per spingerci ad appoggiare decisioni contro il nostro interesse.
Come fanno? Mentendoci per farci credere a una minaccia immaginaria o solo potenziale.
  1. Quello che non ci dicono

Oggi viviamo nell’epoca dell’informazione, abbiamo la possibilità di accedere a miliardi di contenuti, pagine, video, volumi, articoli, una ricchezza di informazioni come non è mai esistita prima. Eppure ci sono argomenti, fatti e materie importanti per la nostra vita che non vengono diffuse, anzi vengono nascoste, sminuite o dissimulate, insegnate solo in ambiti ristretti come in corsi specialistici, o perfino insegnate in modo distorto e criptico.
Queste informazioni sono assenti o trascurate dai programmi scolastici e universitari. Dovremmo imparare fin da bambini le basi della comunicazione, della gestione delle emozioni, della dialettica, della micro e macroeconomia, della filosofia, dell’imprenditoria, della psicologia, della gestione delle scelte e dell’informazione, della politica monetaria e della gestione delle relazioni. E molto altro ancora.
Sono strumenti che mostrano la vita e la realtà per quello che sono realmente. Offrono punti di vista diversi e prospettive più ampie che permettono di fare scelte migliori, per noi stessi e per tutti.
Perché queste materie non vengono diffuse?
Perché le minoranze che controllano l’autorità non vogliono una società adulta e consapevole in grado di decidere indipendentemente, ma un gregge ignorante e influenzabile da manipolare, allo scopo di mantenere i loro privilegi e per continuare a trarne profitto personale.

E poi?

Poi è arrivato il padre. Ammetto di aver provato sollievo. Soprattutto a causa della luce che si era accesa negli occhi del ragazzo. Prima di saltare sull’auto, questi mi ha afferrato il braccio con tanta forza da farmi male e mi ha sibilato “voglio sapere il resto”.
In quel momento ho avuto il dubbio di aver sbagliato. D’altra parte ero sorpreso che mi avesse lasciato parlare così tanto, ok, pochi minuti in realtà, senza interrompermi o smettere di ascoltarmi. La reazione tipica della maggior parte dei miei conoscenti adulti.
Naturalmente non ho usato le esatte parole scritte sopra, le ho ripulite da termini dialettali e da volgarità. Ma il senso è quello. E naturalmente il discorso non è finito lì.
Presto ti racconterò il resto..... psichici
Pierluigi
deca

mercoledì 12 dicembre 2018

SFESSO EBBASTA (o anche mkultra sionista???)

Si erge l’italia di Sfesso Ebbasta


Non solo vicepremier, non solo ministro dell’Interno; adesso scavalca tutti e  fa il Ministro degli Esteri. Insomma fa tutto lui. Ed anche di più. Naturalmente raccogliendo enormi successi diplomatici.....
Bestia nella cristalleria. Non sa che Hezbollah ha pagato un alto prezzo di sangue combattendo contro i terroristi veri, quelli dell’ISIS, armati ed addestrati, protetti da Israele e USA. Non sa che Hezbollah sono alleati in Libano con i cristiani maroniti, e che hanno difeso con le armi in pugno i cristiani d’Oriente, abbandonati da tutti noi....
Le Hezbollah au secours des Chrétiens d’Orient
Tandis que l’Empire Usraélien et ses alliés d’Occident et du Golfe soutiennent les terroristes de Daech, Al-Nosra et alii en Syrie et en Irak, dont l’idéal de société consiste à égorger et détruire tout ce qui ne se conforme pas à leurs vues barbares, l’Armée Arabe Syrienne et le Hezbollah, assistés de l’Iran et de la Russie, œuvrent pour sauvegarder l’indépendance des Nations, des peuples et des cultures au Moyen-Orient, dont ils constituent la seule garantie, et ils multiplient les succès tant au Liban qu’en Syrie.
Les photographies ci-dessous montrent le profond respect des combattants du Hezbollah (terroristes selon l’Occident) pour la religion chrétienne et ses icônes, dévastés par l’idéologie wahhabite (alliée précieuse de l’Amérique et de l’Europe).
Un combattente Hezbollah con un’immagine della Theotokos, salvata.

Ignorando come i giudei sionisti israeliani l'hanno insultato  sui giornali, dicendo che dovevano dichiararlo “persona non grata” perché neofascista,  “populista, separatista, nazionalista”. Questo lo dicono “loro”,  unico stato illegale d'occupazione razziale, a lui!!!

La visita di Salvini divide Israele

Il vicepremier incontrerà il premier Netanyahu ma non il presidente della illegale repubblica sionista Rivlin (per motivi d'agenda, spiega il portavoce). Il quotidiano di sinistra sorosiana Haaretz lo dichiara ‘persona non gradita’

Perché la visita di Matteo Salvini in Israele sta facendo tanto discutere

Il viaggio in Medio Oriente del leader della Lega sta facendo molto scalpore in Israele e voci di protesta si alzano anche dai 5 Stelle, che sulla questione israelo-palestinese hanno posizioni ben diverse da quelle di Salvini : Di https://www.tpi.it/2018/12/11/salvini-visita-israele

Italy’s Far-right Leader Salvini Visiting Israel to ‘Whitewash’ Record, Critics Say

Some in Italy’s Jewish community say it’s alarming that Netanyahu will ‘provide Matteo Salvini with a pro-Israel license’ ■ Israeli left-wing activists call for a protest to disrupt his visit to Yad Vashem -- Nel comizio di sabato, come da media, egli si è proposto come  ministro per l’€uropa e premiero.

La Lega in piazza, Salvini: datemi mandato per trattare con la U€

“Parlerò a nome di 60 milioni italiani”
E proclama che farà  “un nuovo asse Roma Berlino”.  Se fosse cosciente dell’enormità di quel che dice,  sarebbe sì fascista. Ma lui non sa. Per sua bocca, semplicemente, parla l’Italia di Sfera Ebbasta arrivata al governo.
Quindi il commento giusto è quello di OSHO: “Stavolta al Giappone non gli diciamo un cazzo”
Come? Fino a ieir era “uscita dall’U€”, e adesso, alleanza con Berlino.
Lascio due commentini a Zibordi: “Alla fine si è capito il famoso “Piano B”… cioè era così: “il Piano A è che chiediamo di fare il 2,4% di deficit pubblico, ma se voi alla U€ dite no, ok…ok…facciamo il 2%….”
“C’è caos totale sulla Brexit, Banche €uropee tutte che crollano in borsa, Francia nel caos che sfonda ora l’austerità, recessione in arrivo.... Gente con un MINIMO di competenza a Roma AVREBBERO DETTATO LORO LE CONDIZIONI ALLA U€ (infischiandosene della spread che è un bluff)”.
Qualcuno è in grado di fermarlo..... Sfesso Ebbasta ?... Sedarlo?    
ORA UNA BREVE SELEZIONE DEI COMMENTI DI "STIMA" A salvini ....
 
..... e mi fermo qua per pudore .....
deca

I deliri di Salvini in Israele

"Sono appena stato ai confini nord col Libano, dove i terroristi islamici di Hezbollah….". Questo capolavoro di geopolitica è parte di uno pseudo comunicato pubblicato su Twitter dal ministro degli interni (e degli esteri?) del governo italiano.

I "terroristi" islamici di Hezbollah sono coloro che hanno evitato che l’Isis e i fratelli di Al-Qaeda prendessero possesso della Syria, insieme all’Iran ed all’intervento russo. Ma il ruolo degli Hezbollah è stato decisivo. Sappiamo, del resto, qual è la posizione sulla Syria di Salvini e il suo sostegno all’ideologia sionista wahhabita, responsabile anche del massacro in Yemen; è in linea, del resto, col suo totale asservimento al regime giudaico-sionista d'occupazione israeliano.
Regime colonialista d'occupazione, che Salvini ha il coraggio di definire“il baluardo di democrazia in Medio Oriente". Su quest’ultima frase non scriviamo nulla per non offendere ulteriormente la vostra intelligenza....
La famiglia sionista Rothschild possiede Israele, dopo l'infame Dichiarazione Balfour del 1917.
Sono responsabili dell'odierno massacro dei palestinesi.

Essendo la prima visita di un esponente del governo Conte nei territori illegalmente occupati di Palestina, attendiamo presto le prese di distanza, immediate. Il silenzio assenso ai deliri di Salvini sarebbe imperdonabile.

P.s. Dopo la visita di Salvini in Israele gli Hezbollah avranno sicuramente iniziato a tremare di paura….
deca

Salvini fa da megafono alla propaganda giudaica sionista

di Luciano Lago

Matteo Salvini, da poco arrivato i a Tel Aviv, mediante un suo tweet, si dichiara subito dalla parte d' Israele e definisce come «terroristi islamici» gli Hezbollah in quanto « scavano tunnel e armano missili». Più in avanti, dopo un giro in elicottero, dichiara ancora: «Chi vuole la pace, sostiene il diritto all’esistenza ed alla sicurezza d' Israele.
Sono appena stato ai confini nord col Libano, dove i terroristi islamici di Hezbollah scavano tunnel per attaccare il “baluardo della democrazia” in questa regione.
Per combattere il terrorismo islamico e riportare pace e stabilità, per un rapporto sempre più stretto fra scuole, università ed imprese, per cooperare in ricerca scientifica e sanitaria, per rinsaldare collaborazione e amicizia fra popolo italiano e popolo israeliano: io ci sono. Aspettiamo che anche Onu e Unione €uropea facciano la loro parte», dice il ministro dell’Interno.

Con le poche parole scritte su un tweet Salvini dimostra di non sapere e di non essere informato chi siano i terroristi, su chi li combatte e chi, invece, li sostiene con armi, finanziamenti, supporto logistico.
Se si fosse informato meglio, invece d' affidarsi all’unica fonte sionista israeliana, forse, Salvini avrebbe saputo che Israele sostiene ed arma almeno 12 gruppi terroristi in Syria, come risulta da un rapporto pubblicato dal Foreign Policy (FP), un media istituzionale USA, dove questo ha discusso il “programma segreto israeliano per sostenere gli "operatori di pace" moderati, ribelli syriani” – nome in codice per i terroristi, sostenuto dai regimi Trump e Netanyahu, insieme alla NATO e agli stati regionali anti-Assad, compresa la Turchia.
Vedi: Inside Israel’s Secret Program to Back Syrian Rebels. Vedi: https://foreignpolicy.com/2018/09/06/in-secret-program-israel-armed-and-funded-rebel-groups-in-southern-syria.
Il rapporto di FP è stato ripreso da Haaretz, dal Times of Israel e da altri media israeliani, che hanno, in alcuni casi, criticato la politica del governo Netanyahu.
Secondo FP :
“Israele ha armato e finanziato segretamente almeno 12 gruppi ribelli nel sud della Syria che hanno contribuito a impedire che l’Esercito syriano ed i combattenti Hezbollah, sostenuti dall’Iran, prendessero posizioni vicino al confine israeliano, negli ultimi anni, secondo più di 25 comandanti e graduati membri di questi gruppi. ”
A Matteo Salvini sono mancate queste informazioni per capire chi sostiene i terroristi, ed avrebbe dovuto sapere che, per Israele, chiunque s' opponga all' occupazione ed al dominio del giudaismo sionista nella regione, viene etichettato come “terrorista”.
 Questo è proprio il caso del movimento libanese Hezbollah che, fin dall’inizio della guerra syriana, per evitare che i terroristi jihadisti, armati da USA, Arabia Saudita, Gb, Francia ed Israele, dilagassero anche in Libano, ha inviato i propri reparti a combattere i terroristi jihadisti, dando un forte supporto all’Esercito di Damasco, impegnato a difendere il paese.
Peccato che Salvini non abbia studiato a fondo le cause del conflitto nella vicina Syria, una guerra per procura voluta da Stati Uniti, Arabia Saudita, Israele, Turchia e rispettivi alleati, non certo dai syriani che hanno manifestato in molte occasioni l'appoggio al loro presidente, Bashar al-Assad, che è rimasto al suo posto per difendere il paese dall’aggressione terrorista.
Un conflitto che ha riguardato anche il Libano.
Salvini ignora anche che Hezbollah ha difeso le comunità cristiane in Libano ed in Syria che erano state abbandonate dall’€uropa e dal regno del Vaticano. Sarebbe stato sufficiente che si recasse a parlare con qualche vescovo cristiano rimasto in Syria ed in Libano che gli avrebbe spiegato la realtà delle cose, che non è quella della propaganda israeliana di cui Salvini si è vergognosamante fatto megafono.
A Salvini gli israeliani non hanno raccontato la realtà, ovvero che è stata Israele ad invadere per tre volte il Libano e non il contrario. Che è sempre Israele che scorazza con i suoi aerei nello spazio aereo del Libano per effettuare bombardamenti che fanno vittime fra la popolazione civile e che è sempre Israele che, ancora oggi, occupa una zona del Libano, le fattorie di Sheeba, senza alcuna base legale.
Tanto meno Salvini si è informato da fonti indipendenti su chi sono in realtà i combattenti di Hezbollah. Avrebbe saputo ad esempo che sono gli stessi che sono riusciti a fermare l’ultima aggressione israeliana nel 2006; sarebbe venuto a conoscenza che i militanti di Hezbollah non sono soltanto mussulmani (sciiti in guerra con i terroristi salafiti jihadisti) ma che in Hezbollah opera anche una Brigata cristiana (vedi: http://www.ilgiornale.it/news/mondo/brigata-cristiana-dellesercito-hezbollah-1147050.html ),   costituitasi già negli anni scorsi per la difesa delle comunità cristiane in Libano assediate dal terrorismo jihadista. Neppure ha potuto sapere Salvini (perchè i suoi amici sionisti non glielo hanno detto), che ci sono stati combattenti mussulmani di Hezbollah (come anche dell’Esercito syriano) che sono morti combattendo per difendere delle Chiese cristiane, mentre l’€uropa ed il miserabile regnuccio del Vaticano avevano voltato le spalle alle comunità cristiane del Libano e della Syria.
Questo Salvini non lo immagina neppure ma se si fosse recato a parlare anche con il primate della Chiesa cristiana in Libano, invece di parlare soltanto con le autorità d'occupazione giudaiche sioniste, i religiosi gli avrebbero spiegato come stanno davvero le cose.
A proposito di terrorismo, come ha di recente scritto un analista statunitense esperto di Medio Oriente, il dr. Kevin Barret, ” Il terrorismo è una tattica militare ed è una tattica che consiste nel colpire intenzionalmente i civili. Hezbollah non lo fa. Al contrario, Hezbollah è un gruppo di resistenza che sta combattendo per impedire ai terroristi sionisti di continuare a invadere il territorio che non appartiene a loro in Medio Oriente (come il Libano e la Siria) che è essenzialmente tutto in Medio Oriente “.
“Niente in Palestina o nei suoi dintorni appartiene ai sionisti. Sono venuti dall’€uropa. Hanno invaso, usato il terrorismo come loro principale tattica. Ed i gruppi di resistenza in genere si stanno concentrando su fermare questa invasione e fermare i terroristi “, ha osservato Barret, che è giornalista e conduttore radiofonico con un dottorato di ricerca in Studi islamici e arabi.
La controprova è che Hezbollah ha duramente combattuto contro l’ISIS e AL Qaeda (Al Nusra) e gli altri gruppi terroristi fomentati e armati da USA, Arabia Saudita e Israele per destabilizzare i paesi del Medio Oriente, in un piano predisposto dalle centrali di Washington e Tel Aviv per il “regime change” in Syria e per la balcanizzazione della regione.
Quindi Hezbollah è in realtà un gruppo antiterrorismo, ma ovviamente secondo Trump ed i sostenitori d' Israele, i terroristi sono sempre gli altri, quelli che si oppongono alle aggressioni d' Israele.
Hezbollah, assieme all’Esercito syriano ed ai suoi alleati, ha fatto fallire quel piano, quello del regime change e della balcanizzazione della regione. Per questo i sionisti e gli americani ce l’hanno a morte con loro.
Salvini si sta prestando inconsapevolmente al loro gioco e questo è un bruttissimo gioco.
Luciano Lago
deca


Shalom, Padania!

Matteo Salvini è reduce da un intenso viaggio in quella striscia costiera di Syria denominata Palestina, oggi impropriamente definita “Israele” in quanto occupata dal 1948 dall’entità criminale sionista. Come tutti i destrorsi dell’€uropa occidentale (mica necessariamente liberal eh) è andato a rendere omaggio, in pellegrinaggio, a coloro che sono un modello in fatto di islamofobia guerrafondaia, ma che soprattutto essendo giudei sono intoccabili ed incriticabili.
Quel che sfugge al nostro “felpato” amico, campione di ignoranza e mediocrità soprattutto quando si viene a trattare di esteri, è che i rimescolati Giudei (per quanto storicamente originari della “terra promessa”, in parte) sono ospiti in Palestina e che se oggi hanno lo stato israeliano è semplicemente perché fa comodo ai potentissimi Ebrei sionisti nordamericani e alle loro lobby e alla stessa politica estera americana, bisognosa com’è di uno stato amico e manovrabile in mezzo al mare arabo/musulmano mediorientale. Il grosso degli odierni Israeliti di autenticamente semitico ha ben poco, e basta confrontare l’aspetto di un Rabin con quello di un Arafat.
Salvini, nel merito della questione arabo-israeliana, dimostra appieno tutto il suo gretto analfabetismo geopolitico, caratterizzato soprattutto da quell’isteria fallaciana atlanto-sionista che ci strazia dall’11 settembre 2001; il padano sembra non rendersi conto di come Israele sia uno stato occupante che discrimina, schiavizza, martoria i legittimi proprietari della Palestina, sia una pedina dell’imperialismo americano alla pari di Turchi e Sauditi, di come campi vittimisticamente sfruttando il senso di colpa degli Europei per nebulose questioni di secoli passati (sino a metà ‘900), e di come sia a suo modo un insulto verso l’Europa dal momento che alla pari del Vaticano non vuole immigrati che vengono così dirottati in massa verso l’Europa. Israele è quel che a noialtri non è concesso di essere perché va di moda l’equazione Caucasoidi europei = Razzisti.
Fa strano (si fa per dire, visto come Salvini sia dopotutto un pupazzo del sistema alla pari di Renzi) notare come il segretario della Lega Nord da una parte se ne esca con scemenze micro-sciovinistiche con cui afferma il diritto all’autodeterminazione pure del Salento ma dall’altra ignori beceramente i diritti violati dei Palestinesi, come se fossero tutti terroristi dal primo all’ultimo. Facci capire, Matteo: “Roma ladrona” sì ma “Tel Aviv ladrona” no? Va bene che tu, allungando il periodo carnascialesco, ti sei travestito da zerbino assieme alla tua ristretta cerchia di assistenti fallaciani per compiacere i sionisti, però caspita, cerca di dare un occhio alla coerenza ogni tanto, anche perché la stessa retorica che il tuo partito impiega coi Pellirosse (che subirono la devastante immigrazione europea e non) viene bellamente dimenticata quando si giunge a trattare di popoli islamici che, A CASA LORO, lottano per la propria indipendenza. Inoltre ha poco senso scagliarsi contro la tecnocrazia dei banchieri della UE se poi si finisce per appoggiare il torvo capitalismo e militarismo razzistici di Israele. Vorrei vedere la tanto decantata società all’avanguardia israeliana, senza aiuti americani (o europei)…
La Lega ha una passione morbosa per l’islamofobia, che come tutte le -fobie è qualcosa di immaturo e ridicolo: questa mania leghista non è alcunché di etnico tra le altre cose perché per gli omini verdi basta “fare i bravi, pagare le tasse, rispettare le nostre leggi” per risiedere in Italia; si tratta di qualcosa di meramente basato sull’ambito culturale e religioso e che perciò solletica il becerume da quattro soldi relativo alle fantomatiche “radici giudeo-cristiane” d’Europa e alla patetica propaganda crociata che vede nel crocifisso e nelle madonne i più genuini simboli d’Europa. Salvini, Meloni, Berlusconi, Magdi Allam, Fallaci, Ferrara, Sgarbi, Feltri e compagnia si riscoprono coi loro accoliti truppe cammellate al servizio di Sion, raffigurato come baluardo “dei veri valori occidentali” in mezzo al marasma di beduini fanatici e forieri di terrorismo (terrorismo islamico che, si badi, o è risposta all’occupazione militare giudeo-americana oppure è direttamente quinta colonna dei nemici della sovranità araba).
Si capisce, solo un povero in spirito o un utile idiota può avere pensieri di tal fatta, dal momento che sono posizioni che risulterebbero imbarazzanti anche presso un asilo. In Europa non ci può essere posto per l’islam, ma nemmeno per ebraismo e cristianesimo che al pari del maomettismo sono corpi estranei di origine semitica. In Europa, soprattutto, non ci può essere posto per gli allogeni perché l’identitarismo o è etnico oppure è sbobba neocon in stile Alleanza Nazionale. La vera questione non riguarda la cultura ma innanzitutto il sangue, che nel caso di ebraismo e islam non è esattamente nostrano… Il cristianesimo non ha invece accezione etnica ma è fin troppo prostrato di fronte all’ecumenismo e al pauperismo (purché terzomondista), lo si vede benissimo nel cattolicesimo moderno, e poi ovviamente rimane un’eresia giudaica avvinghiata al paganesimo come un parassita che succhia linfa vitale per reggersi in piedi a scapito del legittimo padrone di casa.
Il declino qualitativo della Lega Nord è qualcosa di sconcertante. A parte il pagliaccesco secessionismo che era solo una perdita di tempo e di energie da impiegare altrove e meglio (e che, mi si lasci dire, aveva un certo retrogusto veterotestamentario), si è passati dal “celodurismo” degli anni ’90 tutto basato sull’anti-mondialismo e dunque sulla lotta all’americanizzazione dell’Europa (con tanto di opposizione alle basi americane, alla NATO, agli interventi occidentali nei Balcani per mettere in ginocchio la Serbia, nonché al servaggio italiano pro Atlantico) alla ruffianeria verso America e Israele in quanto nuovi “crociati” impegnati contro l’islam, dalle istanze etnonazionaliste a quelle della classica destra atlantica liberal-conservatrice che non più alla Comunità etnica ma ai capricci dell’individualismo borghese occidentale fa riferimento, dalla riscoperta delle radici culturali pagane intrisa di anti-papismo al più farsesco cattolicesimo da combattimento con tanto di anticomunismo cencioso, che più che all’anti-bolscevismo hitleriano si ispira ad un Reagan o ad un Berlusconi qualsiasi.
La Lega che stringeva la mano a Milosevic, simpatizzava per la Serbia impegnata nella strenua difesa dei Balcani non contaminati dal retaggio ottomano, polemizzava aspramente coi preti e voleva gli yankee fuori dall’Italia oggi celebra in pompa magna i suoi funerali nell’entità sionista, seppellendosi sotto il ridicolo di imbarazzanti affermazioni salviniane dove, come la sua maestra fiorentina insegna, gli islamici cattivi prendono il posto dei cattivissimi nazzzisti e noi poveri occidentali quello dei poverissimi Ebrei perseguitati dalla “follia di Hitler”. In questo senso timbrare il cartellino allo Yad Vashem era meritorio, anche se mi sfugge il nesso tra Ebrei e “Padania”…
Queste disamine politiche da scuola materna sono il sintomo di una destra europea alla frutta che per sopravvivere si aggrappa all’islamofobia e all’Occidente alla giudeo-americana senza comprendere che così facendo l’Europa si svende al mondialismo, alla tanto odiata (a parole) globalizzazione, incapace di difendere la propria vera identità che NON è giudeo-cristiano-islamica e NON è occidentale, dal momento che oggi “occidentale” significa occidentalismo all’americana.
Salvini e i suoi selfie all’ombra della stella di Davide rappresentano la vanità del destrorso medio ossessionato dall’islam che vede un modello nei muscoli israeliani e non più nel glorioso passato europeo. Israele è un identitarismo di cartapesta che si alimenta grazie ai costanti ricatti contro l’Europa, e che è dunque un prodotto del mondialismo ipocrita di matrice ebraico-internazionale: gli Ebrei in Europa si fanno promotori di cosmopolitismo, relativismo, materialismo, ma in Palestina sono gli araldi della più vieta intolleranza razzista e confessionalista. Vogliono vincere facile, i furbacchioni, e come i loro fratellini spirituali vaticani non sono disposti ad accogliere ed integrare allogeni, perché il gravame deve spettare agli intrinsecamente razzisti Europei.
E finché in Europa ci saranno personaggi come Salvini, Israele può dormire sonni tranquilli, e così l’imperialismo americano, che per quelli del pratone di Pontida non è la cagione di ogni male terroristico e globalista ma l’ultimo baluardo nello “scontro di civiltà” con l’Oriente musulmano. Noi dobbiamo espellere tutto ciò che è estraneo dal Continente, dunque l’islamizzazione, ma non va assolutamente dimenticato che se oggi l’Europa è farcita di immigrati musulmani (integrati o meno non ha alcuna importanza, visto che chi salta in aria è integratissimo e occidentalizzato alla grande) non è colpa di costoro ma chi li vuole, li attira, li calamita come un pifferaio magico verso di noi e li vuole assolutissimamente radicare in casa nostra per accrescere la pinguedine dell’affarismo globalizzante a scapito dei vecchi, valetudinari e costosi indigeni. E questo affarismo non è musulmano ma del tutto occidentale e protetto dalle solite logge, con buona pace del genio del Giambellino che puntando alla pancia della gente perde per strada senno e dignità.
Ave Italia!
Pubblicato da Paolo Sizzi
deca

domenica 25 novembre 2018

L'IGNORANZA PUO' ESSERE LA VOSTRA SCELTA DI VITA

I retroscena dell’inganno globale

85342 signoraggio bancarioDue anni or sono - nel maggio del 2016 - pubblicai un approfondito articolo su alcune notizie probabilmente ignote anche ai ricercatori più attenti e smaliziati, notizie la cui comprensione soltanto potrebbe gettar luce su molti scenari politici e finanziari contemporanei.
di Piero Cammerinesi

La stesura dell’articolo in questione fu resa possibile da notizie riservate provenienti da alcune fonti di serietà e competenza verificate alle quali, evidentemente, per ragioni immaginabili ma non dimostrabili, è stato consentito divulgarle.
Per questo motivo ripropongo anche in questo secondo intervento il medesimo caveat che anteposi al primo:
AVVERTENZA – Questo articolo – che contiene notizie che credo non siano mai state pubblicate sulla stampa italiana né ‘alternativa’ né tantomeno mainstream - nasce da un’approfondita ricerca e da due fonti. Una riferibile a dei siti in lingua inglese più avanti indicati e l’altra a fonti personali di cui l’autore può garantire competenza e serietà, ma soprattutto conoscenza diretta degli argomenti trattati. Pertanto si tranquillizzi il lettore se alcune notizie qui contenute gli parranno inverosimili o quantomeno fantasiose; lo erano anche per l’autore prima di approfondire la storia narrata. Dunque, prima di liquidare il tutto come una bizzarra fantasia, approfondisca l’argomento e le fonti indicate.
In fondo il modo migliore per nascondere qualcosa è metterlo sotto gli occhi di tutti
nuovo governo e1528375723178Da pochi giorni finalmente il nuovo Governo - ferocemente osteggiato da alcune centrali di potere - è nato e con esso forse qualche nuova speranza per il Belpaese. Infatti, pur non trascurando i leciti dubbi sulla genuinità di certe istanze del M5S o della Lega, non si può ignorare che - come dicono gli inglesi - “Rome wasn’t built in a day” nel senso che reali e durature trasformazioni difficilmente possono verificarsi - a meno di una rivoluzione violenta - in tempi brevi all’interno di strutture politico-economiche estremamente complesse come quelle attuali; è pertanto necessario armarsi di santa pazienza ed aspettarsi quei risultati che ragionevolmente possono venir prodotti dal nuovo Governo.
La compagine governativa giallo-verde capitanata dal professor Conte è oggi all’opera e trovo corretto e ragionevole giudicarla per i frutti e non per le personali simpatie o avversioni politiche.
Come è noto la nascita del Governo è stata preceduta da due fatti di una gravità inaudita: il veto di Mattarella sulla nomina di Paolo Savona al dicastero del Tesoro e le scandalose interferenze di altri Paesi nell’agone politico italiano di cui ricorderemo una su tutte - la dichiarazione del Commissario dell’Unione €uropea, Gunther Oettinger: "I mercati insegneranno agli italiani a votare nel modo giusto successivamente rettificata ma che, anche nella sua versione riveduta e corretta comunque recita: “Quello che temo e che penso accadrà è che le prossime settimane finiscano per mostrare drastiche conseguenze nei mercati italiani, sui titoli e sull’economia, così vaste che dopotutto potrebbero spingere gli elettori a non votare per i populisti di destra e di sinistra”.
savona mattarella web thumb660x453Il ministro non accettato dal Presidente della Repubblica era quel Paolo Savona che, appena cinque anni fa, nel 2013, dichiarava esplicitamente: “I miei amici tedeschi si sono molto irritati, però devono prendere atto – e infatti dopo mi hanno capito – che il modello di economia e quindi di società, per cui siamo in piena analisi di Marx dove l’economia determina la politica, loro continuano ad applicare lo stesso modello del Piano Funk del 1936 (ministro dell’economia nazista), il quale aveva proposto quanto segue: che la Germania fosse paese d’ordine, che tutte le monete dovevano comportarsi come il marco tedesco, che l’industria la sapevano fare solo i tedeschi e quindi era giusto che si specializzassero, e che il resto dei Paesi, Italia compresa, dovevano dedicarsi all’agricoltura, al turismo ed al benessere anche dei tedeschi. La differenza profonda – e questo è un bel salto di qualità e politico – è che la volevano imporre manu militari, con la forza, mentre oggi hanno inventato un meccanismo chiamato €uropa Unita, che porta gli stessi effetti e nella quale i tedeschi hanno questa posizione ideologica dominante”.
Parole, evidentemente, che non sono piaciute alla Germania ed ai suoi lacchè italici.
L’€uropa, dunque, come si è visto, ha ostacolato in tutti i modi - sia direttamente che indirettamente, grazie ad esponenti italiani acriticamente succubi di Bruxelles - la nascita di un Governo che possa mettere in discussione i principi negoziabili dell’Unione €uropea e della NATO.
Eppure è ben noto negli ambienti che contano - fatto confermato fra l'altro pubblicamente anche da numerosi documenti declassificati (si veda qui e qui) - che furono ambienti americani ad ideare e sostenere sin dalla fine degli anni ’40 del secolo scorso l’unificazione dei Paesi €uropei, e non certo per generoso spirito di fratellanza.EU cia 600x300
In altri termini, una Europa progettata e realizzata dalla CIA.
Se così è - e ci sono ormai ampie evidenze che le cose siano esattamente in questi termini - cosa ci dà il diritto di ritenere che da allora le forze in gioco siano cambiate? Che oggi - settant’anni dopo - la Germania sia indipendente nelle sue politiche, che sia, in altri termini, meno colonia americana di quanto lo fosse nel dopoguerra? E che, per quanto riguarda l'Italia, con le vicende emblematiche di Enrico Mattei e di Aldo Moro, la strategia della tensione eterodiretta, la svendita del patrimonio nazionale in atto dagli anni ‘90, ma anche con il recentissimo caso Savona, non vi siano prove sufficienti del nostro servaggio verso poteri esteri?
In €uropa gli americani, con l'Unione €uropea e l'€uro - sulla scelta del nome €uro al posto del già esistente ECU, si veda la nota del prof. Rinaldi - sono riusciti a fare ciò che invece non è loro riuscito altrove, il che dovrebbe far riflettere sul reale patriottismo dei cittadini €uropei.
Fatto pressoché sconosciuto anche gli addetti ai lavori, gli americani nella seconda metà degli anni novanta assegnarono alla - sempre subalterna - Unione €uropea ben 10.000 MT (tonnellate) di oro come collaterale.
Tale enorme quantità di oro venne tuttavia assegnata illegalmente in quanto parte dei Collateral Accounts che non erano, non sono e non saranno mai di proprietà degli Stati Uniti d’America, come si è già avuto modo di indicare nel nostro precedente articolo.
Non sorprenderà quindi se, come già accade per la FED ed altre banche centrali, anche per la BC€ non è consentita alcuna ispezione fisica per verificare le reali riserve di oro della stessa.
Anche nei paesi ASEAN, nel sud-est asiatico, gli americani cercarono di creare una unione monetaria dopo la crisi finanziaria del 1997-98, ma senza successo. L'unica regione che al momento sembra la più propensa (ma ancora lontana dal realizzarla concretamente) ad una nuova valuta comune è la zona ECOWAS africana, che si aggiungerebbe, con la propria valuta ECO, al Franco CFA (garantito dal Tesoro francese) già utilizzato anche da alcuni dei paesi membri dell'ECOWAS.
federal reserveLa questione, per comprendere meglio la situazione, va chiaramente fatta risalire all'ultima guerra mondiale e a chi sono stati i vincitori e chi i vinti.
Riuscendo gli Stati Uniti ad imporre il dollaro americano come valuta di riserva internazionale, il nuovo sistema finanziario impostosi dopo la seconda guerra mondiale fu, di conseguenza, basato sulla banca centrale americana, la FED.
Da allora il potere di quest'ultima, in particolare dopo la decisione unilaterale americana di sganciare la propria valuta dall'oro (1971) e dopo la creazione del sistema interbancario di comunicazione Swift (1973), è divenuto pressoché globale.
Non vi è decisione fondamentale, sia delle banche centrali che delle banche commerciali internazionali, che non debba ricevere l'imprimatur della FED.
L’idea che lo stesso Quantitative Easing (QE), ossia l'emissione di nuova valuta, da parte della BCE, della Banca d'Inghilterra o della Banca del Giappone - per citare le banche centrali più importanti oltre alla FED - non debba ricevere il benestare da Oltreoceano è totalmente destituita di qualsivoglia fondamento.
In realtà, tutte queste operazioni di QE sono operazioni di bilancio; non vi è reale movimento di denaro. Quando la FED finanzia altre banche centrali, in particolare dopo la crisi del 2008, apre con esse delle swap lines con le quali a bilancio risulta una “vendita” di dollari americani dalla FED alle altre banche in cambio di altre valute (euro, yen, sterlina, ecc.); dollari che dovrebbero poi essere “ricomprati” a termine (ad es. a 3 mesi) dalla stessa FED.
Per essere ancora più chiari: la Banca Centrale €uropea – o altra banca centrale - non può stampare denaro a piacimento se non entro i limiti dei fondi/asset consentiti dalla FED. Su quale sia l’origine reale, poi, di questi stessi fondi ed asset, vi sarebbe molto da chiarire.
Perché se da un lato la FED può emettere nuovi dollari, per acquistare ad esempio i titoli del tesoro americano, d’altro canto è altrettanto vero che queste operazioni di QE sono anche state usate per svuotare numerosi conti appartenenti ai Collateral Accounts.
Né in Russia la situazione è certo migliore, anzi.
picture 1832 1454368421Come ci ricorda il prof. Alexander Azadgan: “È oramai evidente che la Banca Centrale della Federazione Russa (BCR) rappresenta la tenaglia dei Rothschild nei confronti della Russia e della stessa leadership del Presidente Putin. La BCR è membro della BIS (Bank of International Settlements) dei Rothschild, che è la banca centrale delle banche centrali situata a Basilea, in Svizzera – naturalmente.
La struttura del potere bancario dei Rothschild controlla la BCR attraverso la Federal Reserve Bank americana, rendendo perciò impossibile per la BCR stampare più rubli di quante siano le sue riserve in valuta estera. La Russia vende petrolio in cambio di dollari. Per avere dollari, la Russia compra titoli americani, mentre i dollari ritornano alla FED. Ma questo è proprio un furto! Così facendo, la FED stritola l'economia russa in un gran gioco vizioso ed illusorio.
La politica monetaria della Russia è stata determinata finora, in modo congiunto, dalla FED e dalla Banca Popolare Cinese (BPC). Ciò significa che la BCR non ha mai avuto realmente alcun controllo né sul rublo né su una politica monetaria russa indipendente. La BCR può difendersi da quelle entità solo limitando le proprie riserve di valuta. Nonostante le dichiarazioni di Yevgeny Fyodorov sulla nazionalizzazione della privata BCR, il Presidente Putin pare restio e prudente nell'interferire sul controllo della Russia, attraverso la BCR, da parte dei Rothschild – per ora”.
Anche se sembra essere in atto un tentativo di liberazione della Russia dal giogo atlantico, da parte di Putin e dei suoi stretti alleati, questi deve comunque far fronte ad una fazione di €uroatlantisti nell'élite russa che rivestono importanti posizioni governative.
Sicuramente vi è stato un netto cambio di rotta rispetto all'atteggiamento del suo predecessore, Boris Eltsin, il quale, in combutta con Bill Clinton, nel 1998 permise l'uscita illegale di oltre 100.000 tonnellate di oro depositate in Russia e di proprietà dei Collateral Accounts.
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L’oro venne trasferito via treno in parte in Austria, in parte nei Balcani (verosimilmente in Slovenia e nel Montenegro) ed in parte, forse, via nave in Sudamerica, probabilmente in Paraguay. Paese, quest’ultimo, in cui si trova anche il famoso ranch dei Bush, di oltre centomila ettari, dove già vennero trovate e poi confiscate migliaia di tonnellate d’oro sottratte ai Collateral Accounts. Tuttavia trattandosi di questioni classificate top secret, e godendo spesso i soggetti coinvolti di immunità diplomatica, tali notizie non sono mai state di pubblico dominio.
Nelle vicinanze del ranch dei Bush si trova, “curiosamente”, anche quello della Merkel. Anche durante il periodo di Bill Clinton passarono per Montevideo ingenti quantità di oro derubato dai Collateral Accounts, ma, a quanto pare, non ancora identificate.
Ricordiamo en passant che Uruguay e Paraguay sono Paesi noti per la presenza di un buon numero di nazisti che fuggirono dalla Germania nel secondo dopoguerra.
A proposito della Cina, non deve sorprendere l’inclusione, da parte di Azadgan, della Banca Centrale Cinese tra le banche chiave del “sistema FED.
Vale la pena ricordare che in Cina oltre la metà dei prestiti e delle linee di credito avvengono attraverso shadow banking e non attraverso un sistema bancario regolamentato. In altre parole, possono prestare denaro non solo le banche ma anche società non regolamentate, senza una trasparenza alcuna sulla provenienza dei fondi. È diffusa la pratica di acquistare, “impacchettandoli” poi in vari strumenti finanziari strutturati o derivati, degli strumenti finanziari che vengono, a loro volta, rivenduti a fondi o ad investitori.
Pratica, questa, non certo solo cinese ma diffusa nei mercati finanziari internazionali, peraltro tendente a far perdere le tracce della reale filiera dei proprietari dei vari strumenti finanziari. Si stima che in Cina il sistema finanziario “in nero” e fuori bilancio sopra citato (shadow banking) valga almeno 10-15 trilioni di dollari, anche se secondo alcuni insider la cifra sarebbe ben più alta.
Siamo forse così ingenui da pensare che l'enorme flusso di denaro proveniente dalla Cina (e da fonti spesso non chiare, proprio per la presenza come si è detto di un sistema finanziario in buona parte opaco) ed usato per acquistare asset in tutto il mondo, provenga tutto dal sano sudore dei lavoratori cinesi?
Le mie fonti mi confermano, fra l'altro, che oltre alle operazioni di trading (citate nel nostro precedente articolo), alcune banche primarie cinesi sono solite anche usare illegalmente asset dei già citati Collateral Accounts. E ciò anche nella piazza finanziaria di Hong Kong, ma non solo.
Ed ora veniamo alle principali questioni che mi sono state poste da chi ha letto il più volte citato articolo Dietro i Panama Papers la più colossale truffa del pianeta.

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La prima domanda che mi è stata rivolta riguarda il ruolo del famoso attracco al largo di Civitavecchia del Britannia di sua Maestà nel giugno 1992 e connesso spesso, nelle varie teorie complottistiche, alle privatizzazioni degli asset italiani degli anni seguenti.
Ho chiesto lumi ad una delle mie fonti a questo riguardo, e mi è stato detto che nelle famiglie reali, inclusa quella inglese, come in molte famiglie “normali”, non vi è una unione di intenti assoluta.
In altri termini, essendo il Britannia una nave che era a disposizione di tutta la famiglia reale inglese, non solo della Regina, sia per eventi formali che non - come risulta anche dal sito ufficiale della stessa nave, andata “in pensione” nel 1997 - è molto probabile che la Regina non c’entrasse nulla con tale meeting, ma che forse qualche membro della famiglia reale, non così integerrimo come Her Majesty, ne fosse coinvolto in qualche modo.
Un’altra questione che mi è stata posta riguarda l’entità pressoché sconosciuta del responsabile legale, arbitro degli asset di garanzia della linea di credito globale, vale a dire l’International Treasury Controller (ITC), nominato dalla ‘gerarchia’ che rappresenta le famiglie reali del mondo per sostenere le valute degli Stati con l'oro necessario per collegare le valute al nuovo sistema finanziario sostenuto dall’oro mondiale.
Ebbene oggi diversi Paesi indipendenti stanno già collaborando con l'ITC, esistendo la possibilità di essere finanziati da tale struttura. 
In realtà tutti i Capi di Stato, Presidenti del Consiglio, Re o Regine e vertici dei servizi di intelligence nazionale dovrebbero essere sempre informati, una volta nominati, dell'esistenza di questa struttura sovranazionale. Tuttavia ciò avviene raramente perché chi ha detenuto in passato il controllo, in primis gli americani, si guarda bene dall'informare il resto del mondo di queste ricchezze internazionali.
Oltretutto già da prima della seconda guerra mondiale la CIA (allora OSS) venne nominata “protettrice” dei Collateral Accounts, ed in parte lo è ancora. Ciò ha fatto sì che una parte deviata di certi ambienti americani e dei loro alleati abbia approfittato, grazie alla conoscenza della posizione degli asset, di questo vantaggio per depredarli.
Se Trump riuscirà o meno a contribuire ad una pulizia interna, nel proprio Paese, lo vedremo nel corso del suo mandato presidenziale.
Non furono comunque solo gli americani a sottrarre parte delle ricchezze dei Collateral Accounts; a casa nostra si cimentò in queste prodezze anche il tristemente noto Licio Gelli, che partecipò a ruberie di oro di proprietà della famiglia reale serba anche se non è chiaro se quell'oro facesse parte dei Collateral Accounts.
Infine, la questione della composizione dei Collateral Accounts ha sollevato molte perplessità.
09876Riesce infatti difficile a molti lettori credere che esistano - occultati in nascondigli ben protetti e non rintracciabili - tesori che vengono considerati dai più semplicemente leggendari, la cui esistenza sembra affondare le sue radici nella leggenda più che nella realtà.
Eppure basterebbe chiedersi dove siano finiti gli enormi tesori antichi di cui si narrano leggende, da quelli degli Inca e degli Aztechi nell'America centrale e meridionale a quello dell'antico Egitto, da quello di Gengis Khan in Asia a quello di Re Salomone, per citare solo i più noti. O quello ricercato dai Templari, alcuni discendenti dei quali (veri o presunti) a tutt'oggi reclamano parte del tesoro, sul quale tuttavia non hanno alcun diritto. Riflettiamo, d'altra parte, sui numeri riguardanti le estrazione di oro che abbiamo a disposizione.
Secondo il World Gold Council, nel 2.000 vennero prodotte 2.573 MT (tonnellate) di oro, 2.518 tonnellate nel 2005, 2.469 nel 2006 e 2.444 nel 2007.
Circa 2.500 tonnellate all'anno...ora, vi pare realistico che nel mondo in migliaia e migliaia di anni si siano estratti poco oltre 180.000 tonnellate di oro, come dichiarato ufficialmente dallo stesso World Gold Council?
Infatti, in rete o nel "mercato nero" finanziario, anche in piazze finanziarie importanti, si trovano offerte di migliaia di tonnellate di oro in vendita, depositate solitamente in qualche banca primaria. Ebbene, vi sono offerte fasulle ma ve ne sono altre, pur sempre illegali, che riguardano oro reale dei Collateral Accounts non ufficialmente registrato al World Gold Council e depositato fuori bilancio in numerose banche, che qualche gruppo corrotto, solitamente in combutta con la banca depositante, cerca di vendere pur non essendone il proprietario. O cerca di usarlo come collaterale per qualche operazione finanziaria, sempre illegalmente.
Senza menzionare quell'oro che finisce per essere registrato al World Gold Council ma che deriva da oro rubato, anche dai Collateral Accounts, poi successivamente raffinato con nuovi Hallmark, numeri seriali, documentazione, storico, tutti assolutamente fasulli.
E che magari riescono ad essere registrati al World Gold Council perché quest'ultimo non fa i dovuti controlli, non avendo spesso nemmeno le risorse necessarie per farli.
Una disputa su migliaia di antichi artefatti sciiti in oro ha, ad esempio, recentemente dato luogo ad una tensione diplomatica tra Paesi Bassi, Ucraina e Russia dopo che la collezione, che comprende oltre 2.000 artefatti unici al mondo, venne trasferita dalla Crimea ad Amsterdam nel febbraio del 2014, prima della riunificazione della penisola con la Russia nel mese successivo.
Ebbene, una nostra fonte ci conferma che tali tesori, come molti altri tesori antichi presenti in musei, fanno parte dei Collateral Accounts.
Come si è visto dalle considerazioni sopra esposte - suffragate da elementi inediti e per alcuni versi sconcertanti - la geopolitica mondiale viene pesantemente influenzata se non inesorabilmente determinata da un sistema finanziario globale profondamente e radicalmente corrotto e gestito da poteri sovranazionali implacabili.
Da ciò, evidentemente, consegue che solo una riforma di tale sistema finanziario internazionale potrebbe sciogliere i principali nodi che impediscono la diffusione di una reale giustizia sociale nel pianeta.
Ma, come è facilmente comprensibile, l’oligarchia finanziaria che governa de facto il mondo con capacità di coercizione e poteri di propaganda praticamente illimitati, non è permeabile a modifiche radicali del sistema; basti pensare - per citare un evento di rilevante importanza ma comunicato poco e male dai media €uropei - a come è andata a finire la lodevole iniziativa svizzera per la riforma del sistema bancario elvetico, che prevedeva l’eliminazione della possibilità per le banche private di creare denaro dal nulla (coefficiente di riserva al 100%, tecnicamente).
Il referendum, come ampiamente previsto dai sondaggi, non ha avuto esito positivo, con oltre il 70% dei votanti contrari all’iniziativa.
Tuttavia qualcosa comunque si muove nel mondo della finanza internazionale; qualcosa che alla lunga potrebbe portare ad una riforma del sistema finanziario internazionale, con valute nazionali basate su una reale sovranità monetaria.
Basti pensare alle tesi esposte in un working paper del 2012, elaborato da due ricercatori del Fondo Monetario Internazionale, che destò molto interesse tra gli studiosi della moneta, proprio in quanto proveniente dal FMI, la vera e propria “tana del lupo”.
In realtà, la profonda crisi che caratterizza l’epoca attuale è prima di tutto una crisi del pensiero economico-sociale. Da ciò consegue la necessità di comprendere i fondamenti dell'organismo sociale riconoscendone la sua natura tripartita.
C000001.jpegome scriveva Argo Villella oltre trent’anni fa: “La questione monetaria, uno dei tanti aspetti della provvisoria sconfitta dell'uomo, non potrà mai trovare soluzione nei singoli provvedimenti e nelle contingenti riforme, ma solo da una nuova concezione della società. (…) La Tripartizione dell'organismo sociale non contiene solo delle possibilità di soluzione per gli enormi problemi pratici della nostra epoca. Essa rappresenta, prima di tutto, la ricostituzione cosciente dell'ordine spirituale autentico nella società. Nella netta separazione fra vita spirituale, istituzioni giuridiche e contesto economico, viene donata all'uomo l'opportunità di riferirsi alla reale necessità della separazione del volere, del sentire e del pensare”.
Molti sostengono che la via della Triarticolazione di Rudolf Steiner è utopistica e che - stante la situazione mondiale - non potrà mai realizzarsi; tengano tuttavia costoro presente che se, per vedere l’alba di un sistema finanziario più equo, ci si tiene aggrappati al sistema monetario attuale va a finire come nel Torquato Tasso di Goethe:
“Ad ambe braccia io m'apprendo intorno a te!
Cotale a quello scoglio ove rompea suo schifo
aggrappasi dasezzo il navigante”.
Vale a dire che si finisce per aggrapparsi allo scoglio contro il quale si farà naufragio.

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