Bibi nella “Terra di Bandera” ovvero le parole sono importanti
Oggi il primo ministro del giudeistan è andato a Kiev, dove è stato accolto con il (pseudo) “tradizionale” slogan Ukronazi “Gloria all’Ucraina! Gloria ai suoi eroi!”.
Per alcuni come me, a cui non piace il sionismo ed il nazismo quasi nella stessa misura, è stato grottesco vedere un primo ministro israeliano in viaggio ufficiale nell’Ucraina occupata dai nazisti, per commemorare il massacro dei giudei sefarditi a Babij Jar [in inglese], essere salutato proprio con lo stesso slogan che i giudei uccisi a Babij Jar hanno sentito dai loro assassini banderisti mentre sparavano loro.
STOP !
Lo sentite già il coro di proteste?
Come
ci si può aspettare di essere presi sul serio se si scrive un paragrafo
sulla guerra civile in Ucraina con le seguenti parole: ucronazi,
sionismo, nazismo, occupato dai nazisti, giudei e banderismo? ...... Buona domanda.
Ma io ne ho una migliore!
Come ci si può aspettare di essere presi sul serio se si scrive un paragrafo sulla guerra civile in Ucraina SENZA le seguenti parole: ucronazi, sionismo, nazismo, occupato dai nazisti, giudei e banderismo?
Cominciamo con la prima domanda. L’ovvia
critica implicita sotto la prima domanda è molto semplice e presuppone
che ci sia una profonda e intrinseca contraddizione tra tutto il nazismo
ed ebrei/sionismo. Parlare di “ebreo nazista” o “nazi sionista” non ha
semplicemente senso, è come parlare di acqua secca [in inglese] o di diamanti che piovono dal cielo! [in inglese]
Solo che sia l’acqua secca che i
diamanti che piovono dal cielo esistono realmente in natura, quindi non
saltiamo troppo velocemente alle conclusioni e vediamo quali
contraddizioni sono reali e quali lo sono solo in apparenza.
Non entro neanche nel (deliziosamente
controverso) argomento del fatto storico che riguarda la collaborazione
tra i nazional-socialisti tedeschi e varie organizzazioni sioniste che,
piuttosto ingenuamente, pensavano che i nazionalisti come Hitler
capissero il loro stesso nazionalismo e li aiutassero ad emigrare in
Palestina. Ma va ben oltre a questo, come ha dichiarato Hannah Arendt
nel suo libro super ““Eichmann a Gerusalemme” (qui [in inglese] potete vedere un estratto o, meglio, leggete tutto il libro, gratis!) [in inglese]: varie organizzazioni ebraiche hanno continuato a lavorare con/(per?) il nazismo anche durante il cosiddetto “Olocausto”.
[Inciso: per essere onesta, non penso che noi, seduti tranquillamente nelle nostre case confortevoli, dovremmo condannare troppo velocemente le organizzazioni ebraiche. Sì, certamente, molte di loro sono state “ingenue” (e qui sono educato) ma altre devono avere capito che gli ebrei europei erano fortemente in pericolo e dovevano essere evacuati ad ogni costo, e se l’unico modo di ottenere questa evacuazione era trattare con i nazisti, allora così fosse! Non è diverso da offrire una mazzetta a una guardia carceraria per ottenere un qualche tipo di favore. Così io penso che le organizzazioni ebraiche, che oggi negano categoricamente di aver collaborato con i nazisti, si sbaglino non per uno ma due motivi: primo, la verità sta venendo fuori ed è impossibile nasconderla e, secondo, non c’è nulla di vergognoso nell’ingoiare il disgusto per salvare una persona. Eccetto che per quelle menti del moderno sionismo, illuse dalla razza, per cui una tale ammissione minerebbe la loro sciocca nozione di superiorità razziale. Da cui la natura categoricamente non ortodossa di questo discorso]
No, ciò che voglio suggerire ora è molto
diverso: nel nostro XXI secolo, molta della terminologia del XX secolo
ha perso il suo significato. Chi è un liberale (no, non Hillary!)? Chi è
un comunista (no, non Obama!)? Chi è un cristiano (no, non il Papa!)?
Chi è un democratico (no, non Kamala Harris!)? Chi è un patriota (no,
sicuramente non Trump!)? Chi è un tirannico dittatore (no, non Putin!)?
Pensate che stia ora facendo lo spiritoso?
Allora spiegatemi, come fa un regime
rabbiosamente takfira come quello in Arabia Saudita ad ottenere aiuto
dal sionista Israele? O come fa il “democratico occidente” ad aver dato
pieno sostegno ai takfiri in Cecenia, Bosnia, Kosovo, Libia e Siria?
Com’è possibile che durante la cosiddetta “guerra globale al terrore”
(che ufficialmente avrebbe dovuto essere ingaggiata contro al-Qaeda e le
sue varie filiali locali, in rappresaglia dell’11 Settembre), i vari
gruppi takfiri sono solo diventati più forti? Eppure, quello che davvero
vediamo è che gli Stati Uniti forniscono addestramento, finanziamento,
coordinamento e anche supporto aereo ravvicinato per praticamente ogni
tipo di al-Qaeda che sta la fuori?
Ci sono due fenomeni che spiegano questa
graduale dissoluzione di significato verso categorie insulse e senza
significato: primo, il corretto significato di molti termini è stato
coperto da uno strato spesso di imperativi ideologici e, secondo, a
molti dei politici del XXI secondo non interessa affatto ciò che
ciascuna parola significhi realmente. A tutti loro interessa inquadrare
la discussione in un modo che gli venga semplice nascondere il loro
numerosi crimini.
La verità sull’Ucraina è molto semplice:
sì, ci sono dei nazisti genuini e, sì, hanno molta influenza dovuta al
loro quasi-monopolio della violenza e al collasso dello Stato. Vero,
questi irriducibili fanatici ucronazi sono una minoranza piuttosto
piccola ma molto ben organizzata, ben finanziata e completamente
preparata all’utilizzo della violenza.
“giudeobanderista”
Ci sono anche molti sionisti in Ucraina.
E mentre queste persone si odiano reciprocamente in silenzio, odiano (e
temono!) molto, molto di più, la Russia; proprio come i mafiosi, che si
combattono tra di loro ma che però poi si possono unire contro una
minaccia comune (come, diciamo, un onesto capo della polizia).
Oh, e sì, ci sono molti ebrei molto
influenti in Ucraina (al momento i due più conosciuti sono Kolomoiski e
Zelenski) e hanno il pieno appoggio dell’impero anglo-sionista e di
tutti gli interessi sionisti in Occidente. Io penso che molte persone lo
capiscano appieno. La ragione reale dietro tutte le proteste contro di
me quando uso termini come “ucronazi” derivano da una causa molto
diversa.
Il problema è che si crea uno gran
scompiglio quando insinui che gli Stati Uniti, che dovrebbero essere un
qualche tipo di “terra di libertà e casa dei coraggiosi” cioè “la
nazione indispensabile”, si trova a letto con quelle stesse persone che
la macchina della propaganda americana ritrae come supercattivi:
nazisti, ovviamente, ma anche i takfiri. Per quanto riguarda i sionisti,
sarebbe sbagliato dire che gli USA sono “a letto” con loro. No, è anche
peggio: il tanto diffamato e ridicolizzato termine ZOG (cioè, “Governo di Occupazione Sionista“)
è molto più preciso ma offende quelli che preferiscono pensarsi come
“governanti del mondo” piuttosto che a servi senza voce di un regime di
occupazione straniero.
Gli Americani amano battersi il petto
mentre ripetono come un mantra alcune sciocchezze sulla falsariga di
“gli Stati Uniti sono i numeri 1” e impazziscono quando gli si dice che
“quella festa è finita”, come ho detto in questo articolo [in inglese] in cui ho scritto:
Sia gli Americani che gli Europei
dovranno, per la primissima volta nella loro storia, comportarsi come
persone civilizzate, il che vuol dire che il loro tradizionale “modello
di sviluppo” (depredare l’intero pianeta e derubare tutti) dovrà essere
sostituito con uno in cui questi Americani ed Europei debbano lavorare
come chiunque altro per accumulare ricchezze.
E, per coincidenza, Paul Craig Roberts ha scritto recentemente un articolo intitolato “Il capitalismo americano è basato sul saccheggio” [in inglese],
in cui ha spiegato che la politica estera americana è sostanzialmente
guidata da un imperativo al saccheggio, e che se questo imperativo non
può essere realizzato all’estero, sarà applicato a casa (chissà se sarà
accusato di essere anti-americano o anche di essere “comunista”). E’
piuttosto sorprendente vedere un paleo-conservatore come Paul Craig
Roberts che parafrasa sostanzialmente Lenin e la sua affermazione che
“l’imperialismo è il più alto livello del capitalismo” (un’ovvietà
storica che il sistema della propaganda occidentale sta facendo del suo
meglio per seppellire, offuscare, ridicolizzare e roba simile).
Scrivere cose come queste solitamente si
traduce in uno fuoco di sbarramento ad personam che, di per sé, è
abbastanza eloquente (di solito le stesse 2-3 persone, alcune
probabilmente remunerate per il loro sforzi). C’è un proverbio russo che
dice che “il cappello sulla testa del ladro sta bruciando” (leggete qui [in inglese] per
la spiegazione di questa espressione piuttosto strana) e questo è
esattamente ciò che sta succedendo ora: le persone che protestano in
maniera più forte sono sempre quelle che meno vogliono fermare il
saccheggio planetario, l’arroganza messianica e la “supponenza”
imperiale in cui sono stati allevati. Non è solo il loro stile di vita
che viene minacciato da tali affermazioni, ma anche la loro identità
vera e propria. Da cui deriva il molto reale e molto alto livello di
rabbia che loro provano.
Infine, ci sono tutti i simpatizzanti
nazisti che odiano assolutamente gli ebrei, e per i quali ogni nozione
di collaborazione con nazisti e sionisti è solo un caso non ortodosso,
quanto per i sionisti ebrei ammettere che hanno collaborato molto volte
in passato con nazisti in buona fede.
Ma se mettiamo da parte le sciocche
catene ideologiche, possiamo immediatamente osservare che la superiorità
della razza, il tipo di ideologia per cui sono conosciuti i nazisti, si
può trovare anche nelle ideologie del giudaismo (religioso) e del
sionismo (secolare). Infatti, sia il nazional-socialismo sia il sionismo
sono solo due tra le moltissime tipologie di nazionalismo europeo che
hanno le loro radici nelle categorie ideologiche del XIX secolo.
Proviamo con un approccio diverso: che cos’hanno in comune i “dobrobats”
ucraini, le forze di al-Qaeda in Siria, le unità del KLA in Kosovo e i
coloni israeliani? Giusto, sono tutti innanzitutto dei *criminali*
che vessano i deboli e gli indifesi. In altre parole, sono il mezzo
perfetto per forzare i civili ad arrendersi e accettare un qualche tipo
di dominio straniero. Quel dominio straniero è, sempre, quello
dell’Impero anglo-sionista, ovviamente. Questo, a sua volta, significa
che le loro ideologie ufficiali sono quasi irrilevanti, perché di fatto
loro sono tutti servi dell’Impero (ne siano o meno consapevoli).
Conclusione numero uno: è tutto una grande bugia!
Sì, è una grande bugia. Tutto. E così ci
ritroviamo con un primo ministro israeliano che è, sotto ogni profilo,
non solo un fascista ma anche un nazista, basta che chiariamo che il suo
marchio di nazista è un marchio ebreo, non tedesco. E non è solo Bibi
Netanyahu a non preoccuparsi di gestire gli ucronazi, non lo fa neanche
il rabbino capo in Ucraina (approfondimenti a questo link) [in inglese]. Per quanto riguarda i detti ucronazi, si stanno sforzando di negare che sia stato Bandera e la sua banda a massacrare gli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale [in inglese].
Per quanto riguarda Zelenski, lui sicuramente non è un nazista ma si è
già piegato all’ideologia ucronazi (cioè una forma di nazismo che
sostituisce i miti sugli “antichi Ukr” ai più tradizionali miti
tedeschi sulla “razza” ariano-germanica). Poi c’è Kolomoiski, che è
semplicemente un tipico gangster ebreo che non ha alcuna ideologia
personale di alcun tipo, e che non ama gli ucronazi in buona fede, ma
che si sta comportando molto cautamente su come eliminarli dal potere
per timore che lo battano ancora [in inglese].
E soprattutto, abbiamo i leader dell’Impero che utilizzano le categorie
ideologiche come insulti ma a cui non frega niente di chi stiano
sostenendo, basta che sia contro la Russia.
In questo contesto vale la pena fare una
semplice domanda: queste parole contano qualcosa? Hanno ancora un
qualche tipo di significato?
Conclusione numero due: sì, le parole contano ancora!
Io sono convinto che contino e
moltissimo! Questo è precisamente il perché i media dell’informazione
sionista e quelli a cui hanno fatto il lavaggio del cervello danno di
matto quando vedono espressioni tipo “anglo-sionista”, “ucronazi” o
anche la piuttosto moderata espressione “lobby israeliana”. Quando
qualcuno si inventa una descrizione potente e corretta, tipo “ZOG”, la
macchina della propaganda si mette immediatamente in moto per
distruggere qualsiasi autore e articolo che abbiano osato utilizzare il
termine. Effettivamente ci sono almeno due tipi di censori di aspiranti
parole che tipicamente si manifestano:
Tipo UNO: il vero McCoy. Sono le persone
sincere (di convinzione nazista o sionista) che sono realmente
indignate e offese che tali “venerate” parole come nazista/sionista
(sceglietene una) possano essere abbinate alle parole “abominevoli” come
nazista/sionista (scegliete l’altra). Sono i nostalgici del Terzo
Reich, i difensori dell’”Occidente bianco e cristiano” e tutti gli altri
neo-nazisti.
Tipo DUE: i troll prezzolati. Sono le
persone il cui scopo è offuscare i temi reali, seppellirli sotto
tonnellate di insulse assurdità ideologiche; il modo migliore per farlo è
far puntare ogni discussione lontano dall’argomento originale e
deviarlo in una raffica di attacchi personali o di cliché ideologici.
Seriamente: ciò a cui stiamo assistendo
oggi è una nuova era di censura, in cui governo e corporazioni lavorano
mano nella mano per schiacciare (proibire, censurare, depotenziare,
eliminare attraverso algoritmi, e altrimenti silenziare) tutti coloro
che sfidano l’ideologia ufficiale e le sue molte narrazioni. Sarebbe
estremamente ingenuo pensare che i cosiddetti “media alternativi” e il
mondo dei blog siano stati risparmiati da un tale sforzo nel silenziare
le eresie ideologiche.
La prossima volta che spuntano questi
auto-nominati guardiani della “parola” corretta, provate a fare questo
esperimento: quando leggete i loro commenti, non guardate semplicemente
ciò che scrivono, ma provate anche ad immaginare perché scrivono ciò che
scrivono, e mettete mentalmente la nota “Tipo UNO” o “Tipo DUE” accanto
ai loro commenti e vedrete presto che seguono uno schema accurato.
Il Saker
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Articolo pubblicato su The Saker il 28 agosto 2019
Traduzione in italiano a cura di Elvia Politi per Saker Italia.
Traduzione in italiano a cura di Elvia Politi per Saker Italia.