venerdì 24 febbraio 2017

LA DERIVA NICHILISTA DEI DIRITTI UMANI la nuova religione universale

Gli aberranti limiti degli adoratori della “religione dei diritti umani”

...… in viaggio verso il nulla


di Roberto Pecchioli
La deriva nichilista dei diritti umani
Oltre Sodoma

Barack Obama, il beniamino di tutti i progressismi del pianeta, ha affermato di essere orgoglioso di avere allargato i “diritti” delle cosiddette comunità LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali –> (1) In occasione della promulgazione della legge sul matrimonio per tutti – così lo chiamano, con una pericolosa torsione semantica – affermò che aveva “vinto l’amore”.
In Italia, Matteo Renzi si è detto orgoglioso che il suo governo abbia realizzato le unioni civili, ossia il matrimonio omosessuale sotto mentite spoglie, dotato di una sorta di nome d’arte per chiamare “formazioni sociali” i soggetti uniti civilmente e bypassare l’art. 29 della costituzione con la sua "antiquata" definizione di famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.
La signorina Maria Etruria Boschi e la senatrice Cirinnà, madre surrogata della legge, di “avanzamento di civiltà” (vi ricordate il "nuovo che avanza"??).
Strano davvero che durante millenni di culture umane, le più diverse, non ci avesse pensato nessuno, nemmeno Semiramide, e neppure a Sodoma, dove Dio distrusse la città “omofila” (oh, i bei neologismi della neomorale della neolingua sinarchica aperta e postmoderna!).
La verità è, ovviamente, diversa e ben più prosaica:
la civiltà in cui viviamo, una delle tante che l’umanità ha costruito nella storia, si fonda sulla sacralizzazione della (grande) proprietà privata (nelle mani di élite statali o grandi multinazionali sioniste – Ndr) e sull’assolutizzazione dell’individuo definito libero.
La società di oggi si fonda sulla forma-merce, sul monoteismo del mercato e sull’individualismo. Si è quindi data una sua nuova religione, frutto della secolarizzazione e della manipolazione delle religioni trascendenti: si tratta della religione dei diritti umani e della Democrazia Rappresentativa.
In assenza e proibizione di principi condivisi, regnano il soggettivismo erto a unica verità indiscutibile ed il più ampio relativismo morale, che vira rapidamente in nichilismo. Una somma aritmetica di individui non è una comunità, che per natura possiede un’etica condivisa e prescrive comportamenti sulla base di un’idea di bene e di male, ma a rigore non è neppure una società, che ha bisogno comunque di regole minime introiettate, almeno una deontologia, e di un sistema di norme codificate che definiscano il perimetro dei patti tra i soggetti partecipanti, atomi desideranti interessati esclusivamente all’utile individuale.
E’ la società liberale (ma anche quella socialista – Ndr [quella massona neoligarchica sinarchica]), disinteressata a qualunque criterio veritativo diverso dalla Proprietà, dal Mercato e dal Consumo.
(1) vedi qui Usa: nozze gay imposte in tutti gli stati [ http://www.quieuropa.it/usa-nozze-gay-imposte-in-tutti-gli-stati ]
Del dio della religione dei diritti umani…
Le leggi sulla famiglia ed il matrimonio non possono fare eccezione alla religione dei Diritti Umani in fondo, altro non si tratta che registrare, a fini di burocratica distribuzione di talune prestazioni pubbliche dette “diritti sociali”, delle volontà soggettive presupposte libere (i diritti umani divinizzati) di natura contrattuale, pattizia.
Sotto questo profilo, appare davvero intollerabile ad un cervello progressista che l’istituto matrimoniale sia limitato a questioni secondarie o del tutto irrilevanti in termini astratti, come il diverso sesso dei contrenti, ma anche eventuali legami di parentela (incesto) e, in prospettiva assai vicina, anche il numero dei contraenti (2). 
Desta addirittura orrore interpretare il matrimonio alla luce dell’apertura a nuove vite (nel passato si chiamavano figli) ed alla regolazione della paternità e della maternità – genitorialità in neolingua. Quel che conta, l’unico elemento accettato, di cui la legge liberale (positivismo giuridico) prende atto senza commenti o valutazioni è “l’amore”, ovvero l’esistenza (per la persistenza, l’amore è eterno finché dura), ad insindacabile giudizio delle parti, anche di una sola di esse, del più indicibile, instabile, non descrivibile né razionalizzabile dei sentimenti umani, derubricato a contratto con clausole e diritti di recesso.
Hanno quindi ottime ragioni i sostenitori del matrimonio omosessuale ad esultare perché “vince l’amore”, o la sua versione volgarizzata nello spirito del tempo, ma non vi è nulla di più lontano dal matrimonio e dalla famiglia della semplice e provvisoria protezione giuridica dell’amore basato sull’intesa e la pratica sessuale.
Pure, omnia vincit amor, et nos cedamus amori, canta Virgilio nelle Bucoliche, ma il mantovano era un poeta, non un giurista. Il punto che spesso sfugge anche ai settori critici dei nuovi pseudo diritti della modernità terminale è che il matrimonio non fu istituito per rendere omaggio all’amore, né ad esso si riferisce la constatazione cosmogonica del Genesi “maschio e femmina li creò”, nella cornice colpevolmente limitata ai due sessi ( oops, generi canonici conosciuti in quei tempi primitivi).
(2) vedi qui Sodoma-Olanda e Contraddizioni – Matrimonio a tre e… [ http://www.quieuropa.it/sodoma-olanda-e-contraddizioni-matrimonio-a-tre-e ]
L’atavico scopo del matrimonio
L’uomo, una volta uscito dalla primitività, ha dato un senso alla propria presenza nel mondo e si è costituito come creatura nel modo che Ugo Foscolo, un ateo, sintetizzò nei “Sepolcri” con i grandiosi versi “Dal dì che nozze e tribunali ed are/ diero alle umane belve esser pietose/di se stesse e d’ altrui, toglieano i vivi/all’ etere maligno ed alle fere/i miserandi avanzi che Natura/con veci eterne a sensi altri destina.”
Il matrimonio nacque per stabilizzare la società attraverso la monogamia, regolarizzare e legittimare la filiazione, istituendo doveri precisi a carico dei padri e dei mariti, inserire la sessualità e l’istinto alla procreazione nel circolo della comunità e della sua riproduzione.
Contestualmente, gli uomini presero a onorare i propri morti, tanto che di molte civiltà ci restano soprattutto le necropoli e le vestigia del culto dei defunti. L’uomo si rese conto di possedere un logos, una ragione del tutto speciali ed imparagonabili alle altre creature e volse lo sguardo in alto, verso la trascendenza e l’infinito.
Il suo logos gli impose di porre regole collettive di comportamento, munite di efficacia etica non meno che di strumenti pratici di applicazione e sanzione.
In viaggio verso il nulla
La civilizzazione postmoderna è ampiamente fuoruscita dal quadro che abbiamo tracciato, e viaggia imperterrita verso il nulla.
Indifferente alla trascendenza ed all’attribuzione di un senso qualsiasi alla vita dell’essere umano, ha pressoché abolito non solo il culto, ma il rispetto minimo per la morte.
Se al tempo di Foscolo, alba della modernità borghese e mercantile post 1789, l’editto giacobino di Saint Cloud imponeva la sepoltura lontano dai centri abitati, il senso comune contemporaneo espelle il cimitero dal panorama urbano e suburbano.
Meglio bruciare i corpi, disperderli nell’aria o in mare o, per i più sentimentali, tenere presso di sé le ceneri dei propri cari (3).
La morte non è più il grande mistero, ma una sbrigativa pratica da affidare ad “esperti” o operatori specializzati.
Eutanasia, testamento biologico, le insopportabili campagne per espropriarci persino dei nostri resti, dei quali, come per il maiale, “non si butta via niente”, per cui dobbiamo “donare” – ma in una società di mercato nulla è dono ! – gli organi in buona condizione.
Forse occorrerebbe un habeas corpus non solo a tutela della libertà personale dei vivi dagli abusi legali, ma a difesa estrema della dignità delle salme. Desacralizzata la morte è desacralizzata la vita; non a caso l’aborto è banalizzato come intervento di routine che espelle come un rottame, un escrescenza ed un fastidio la vita che si sviluppa nel ventre materno.
Di più: settori importanti del femminismo bollano come “ingiustizia” della natura il fatto che la gravidanza si svolga nel modo che la Natura o Dio hanno previsto.
Un politico omosessuale di sinistra come Nichi Vendola, per soddisfare il suo capriccio di paternità ha pagato una donna povera, nuova schiava, per essere fecondata artificialmente e poi cedere il frutto dell’inseminazione.
All’uomo moderno, tutto questo sembra normale, anzi si ingegna a trarre profitto personale dalle nuove opportunità della tecnica.
(3) vedi qui Vaticano – Apertura alla pratica ( pagana ) della cremazione e qui La Massoneria vuole cremarci tutti e qui Europa, un cimitero che ha rimosso la morte [ http://www.quieuropa.it/incredibile-ora-il-vaticano-ammette-la-pratica-pagano-massonica-della-cremazione http://www.quieuropa.it/la-massoneria-vuole-cremarci-tutti http://www.quieuropa.it/europa-un-cimitero-che-ha-rimosso-la-morte ]
Unioni poligamiche negli Usa
Come poteva uscire indenne il matrimonio da una follia tanto potente? La vulgata odierna pensa, anzi prescrive che quel che conta è solo la volontà immediata e momentanea, postulata libera, di una o più persone.
Due, tre, quattro, poco conta, tanto è vero che negli Stati Uniti, autonominatisi patria della libertà, si cominciano a regolarizzare unioni poligamiche: semplice diritto civile privato. Una grande conquista di civiltà, le nozze monogamiche come evento pubblico dinanzi alla comunità che accoglie la nuova famiglia, viene quindi rovesciata nel suo contrario, ristretta nel recinto privato, ma sempre in nome della libertà e, naturalmente, dell’amore!
Anche per il cognome – il nome di famiglia – tutto deve cambiare: basta con l’antiquata, ingiusta ed non egalitaria patrilinearità, ognuno si chiamerà come preferisce, due fratelli potranno portare due diversi cognomi (4) [ http://www.quieuropa.it/giu-le-mani-dal-cognome-familiare-no-alla-relativizzazione-dello-status-di-appartenenza ].
Nel tempo e nel nome dei Trottolini amorosi, sembra vicina l’ultima spallata, quella che farà superare, con un ultimo salto mortale all’indietro, anche l’antichissimo tabù dell’incesto, quello che Claude Lévi Strauss individuò come elemento comune di tutte le comunità civili umane. Ma questo è il punto: comunità che si fa civiltà.
Quella che viviamo è la fase febbrile e convulsiva di una civiltà estenuata, una sorta di epilessia collettiva che abbiamo chiamato libertà.
Non ci importa di avere figli e non vogliamo padri, due fastidi uguali e contrari, responsabilità e limitazione di diritti e libertà, non riconosciamo più il dato naturale che qualunque società, per sopravvivere, deve riprodursi e “trasmettersi” attraverso la filiazione e l’educazione dei nuovi membri della comunità, non sopportiamo né il dolore né la malattia, molto meglio una igienica morte assistita, già sperimentata nei disinfettati obitori a cielo aperto degli Stati dell’Europa settentrionale ex protestante.
Non c’è motivo alcuno per credere che il matrimonio, parola che presto sarà sostituita da qualcosa come libera unione, unione civile o simili, debba essere limitato ad un uomo ed una donna interessati ad un progetto di vita comune, tendenzialmente valido per la vita intera, aperto alla nascita ed all’educazione dei figli secondo le regole della natura ed i principi di una specifica comunità umana. Se la nostra religione è quella dei “diritti”, nessuno deve essere escluso da nulla.
Fonte: Qui Europa

Scelgo di difendere la Famiglia, la Vita, la Verità!


Tutto lo schifo vomitevole e dannato di una parte purtroppo maggioritaria aggressiva e dannosa del mondo pederasta sta venendo finalmente a galla. Perversioni, droga, sesso libero e sfrenato, prostituzione, ricatto verso giovani costretti a prostituirsi se vogliono lavorare e, come se non bastasse, menzogne, stanno qualificando la lobby gay fatta di personaggi infimi e pericolosi che succhiano come vampiri soldi pubblici dietro il pretesto dell'educazione alla diversità di genere.
In realtà, come dimostrato dalle Iene, utilizzano queste risorse per i loro porci e maledetti scopi.
Perché dietro una richiesta di pubblico finanziamento si nasconde, come documentato, il vile scopo di fare business. Il business del sesso pederasta fatto a modo loro. Non per l'amore - come piagnucolando con la complicità della quasi totalità dei media, compreso quelli di Stato, cercano di farci credere facendosi dipingere come perseguitati ed emarginati - ma per lussuria.
Non per diritto alla libertà, ma per obbligare tutti gli altri ad avere la stessa visione malata e deviata della vita.
Si, visione malata e deviata, lo ribadisco a chiare lettere e senza timore di essere in alcun modo smentito o censurato: VISIONE MALATA E DEVIATA DELLA VITA!
Una visione nefasta, pericolosa, inaccettabile non solo per chi si professa cristiano.
Tutte le persone di buon senso si stanno rendendo conto della follia che c'è dietro questo modello di società, che pretendono di imporre ed in nome del quale si battono, fatto di arroganza e odio verso tutti coloro che dissentono; fatto di aggressione e di incitamento alla violenza, come quella perpetrata ogni volta a danno delle Sentinelle in piedi e delle loro pacifiche manifestazioni; fatto delle teorie sull'autodeterminazione dei corpi e dei sessi, che devono essere fluidi in nome di una filosofia umanicida che evira i corpi dei bambini già nella teoria, ancor prima che negli effetti di un farmaco o negli squarci sulla pelle lasciati da un bisturi; fatto di violenta menzogna, quella che raccontano nelle illustrazioni dei libri come Fatatrac o nelle storie teatrali come Fa'afafine; fatto di censura, come la legge bavaglio che porta il nome del suo democratico relatore Ivan Scalfarotto, deputato Pd, che vuole carcerare chi non la pensa come loro; fatto, infine, di violenza contro se stessi, come la violenza verso chi da omosessuale dissente sulla omogenitorialità e mal sopporta le carnevale orride dei pride.
Il Popolo della Famiglia lo dice da tempo: o capiamo, o moriamo.
Capire cosa sta veramente accadendo, comprendere che non esiste mediazione, non c'è e non ci deve essere compromesso sui principi non negoziabili perché in gioco non c'è una manovra finanziaria, o un decreto in materia di fisco lavoro o previdenza sui quali il contendere, per quanto importante, è misurabile in termini di milioni di euro in più o in meno.
No, cari amici, qui non si tratta di questo.
Qui si tratta di capire quale società vogliamo veramente lasciare ai nostri figli. Se non comprendiamo questo, il passo successivo sarà la morte, non solo nostra, purtroppo. Se non capiamo, a morire con noi saranno le nostre speranze. Quelle di poter lasciare in eredità a loro, ai nostri figli, un pezzo di noi, un pezzo delle nostre culture, delle nostre tradizioni, delle nostre credenze.
La nostra storia, così ricca di significato perché traguarda, verso chi ci succederà, quello che siamo stati, che siamo e che saremo. Ma anche quello che eravamo attraverso la Storia che ci è stata data in eredità da chi ci ha preceduto. Per questo dobbiamo capire. Per questo, abbiamo l'obbligo di non mollare.
Il Popolo della Famiglia ha, prima di ogni altro, questo obbiettivo. Quello di farci capire chi eravamo, chi siamo e chi vogliamo continuare ad essere anche dopo, quando non ci saremo più, attraverso i nostri figli, le loro preziosissime vite e quelle dei loro figli.
Tutte vite che vanno difese adesso.
Tutte battaglie che vanno combattute ora e non domani, quando sara' ormai tardi, troppo tardi.
Per questo abbiamo deciso di darci completamente a questa missione: difendere i nostri valori, scolpiti nella pietra ed inossidabili dinanzi alla deriva che sta conducendo l'umanità verso il baratro, verso il precipizio. Con le dimissioni del direttore dell'Unar oggi abbiamo vinto soltanto una battaglia. La guerra è ancora lunga. E non dobbiamo mai pensare di averla vinta. È a questo che siamo chiamati.
E a questa chiamata ognuno di noi ha risposto come doveva: SCELGO DI DIFENDERE LA FAMIGLIA, LA VITA, LA VERITÀ. SCELGO DI DIFENDERE LA STORIA. LA NOSTRA STORIA. IO SCELGO DI DIFENDERE LA MIA STORIA!
deca

3 commenti:

  1. La sepoltura dei morti è un business secolare, il mistero della morte e la sua sacralità è stato per me un metodo per rimbecillire le persone. Il corpo è solo il mezzo con il quale la vera essenza deve capire chi è per uscirsene da tutto questo schifo. Per me non esiste bene o male , l'Universo non viaggia con questi parametri, tra l'altro costruiti proprio da chi sta ora governando e ha sfruttato. L'uomo se lasciato libero di essere ciò che in realtà deve essere, quando e solo se prende coscienza e si alza dalla sua bestialità terrena, allora ha in sé i valori che nessuna religione, nessuno stato nessuna etica nessuna morale ed educazione terrena conosce. Chi è trasgender non sa minimamente chi è veramente, non ammetto assolutamente LGBT e da una parte mi dispiace per queste persone perché rimangono schiave della finzione , impantanate in falsità atroci. Per quanto riguarda l'aborto non sono ne a favore ma nemmeno contro. Non si può bollare nessuno a apriori di chi ha fatto una scelta simile. Sono una donna e sinceramente non so se una vita che cresce dentro il tuo corpo ma scaturita da una violenza riuscirei ad amarla e piuttosto che portarla alla vita materiale facendogli già conoscere nel grembo materno la repulsione contro di lei sarebbe giusto ed onesto forse non farlo Non mi metto a giudicare nessuno. Inoltre per quanto riguarda la faccenda dei diritti umani, esistono nella legge di natura. Con questo post mi sembri più tu un nichilista rispetto a coloro che hanno buttato via delle finzioni ma credono nella legge di natura, appunto il diritto umano dell'essere umano. Non concordo se non nel punto LGBT il tuo scritto.

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  2. Vorrei solo commentare che sono dello stesse parere. Saluti

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  3. PURTROPPO VIGE LA LEGGE UNIVERSALE " O LA FRANCIA O LA SPAGNA BASTA CHE SI MAGNA" ALLA QUALE ANCH'IO ADERISCO QUANDO HO LA PANCIA VUOTA, MA LA PANCIA PIENA NON BASTA ED E' PER QUESTO CHE HO ISTITUITO "IL FRONTE CULTURALE NAZIONALE DI OPPOSIZIONE" CHE SI OPPONE A QUALSIASI FORMA DI MERCIFICAZIONE DELL'ESSERE UMANO,ALL'ISTIGAZIONE AL SUICIDIO CON L'ETICHETTA DI "SINDROME DEPRESSIVA" COME ALIBI COMODO,AI VIGLIACCHI CHE SI FANNO SFRUTTARE DAI RICCHI, AL DEFINIRE NATURALE CIO' CHE E' CONTRO NATURA,AL PERMESSIVISMO AMORALE CHE CI TRASFORMA IN ANIMALI INSAZIABILI, AL POTERE TEMPORALE DELLA CHIESA CHE NIENTE HA A CHE CHE FARE CON GESU' CRISTO,ALLA FINZIONE CHE VIENE SPACCIATA PER REALTA'.AL FALSO CHE VIENE PROPINATO COME VERO,ALL'INDIFFERENZA ISTITUZIONALIZZATA CHE VIENE SPACCIATA PER POTERE LEGITTIMO,ALLA POLITICA DELLE MEZZE FIGURE COME LE ATTUALI.

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