A SIGONELLA C'E' IL COMANDO LOGISTICO PER LO SPARGIMENTO DI SCIE CHIMICHE IN ITALIA
di Gianni Lannes
Bentornati in Sicilia.
La base aerea di Sigonella,
chiamata affettuosamente Saygonella da
politicanti
arroganti e militari yankee semianalfabeti, è situata nel bel mezzo
della Piana di Catania, tra fertili aranceti ed il corso del fiume
Simeto.
La concessione governativa di questo territorio non è mai stata
ratificata dal Parlamento italiano.
La
struttura bellica è sorta nel 1957, in concomitanza con l’arrivo nello Stivale
dei primi ordigni nucleari, dislocati inizialmente in Friuli Venezia Giulia,
Veneto, Sicilia, Puglia e Basilicata, almeno così attestano i documenti ufficiali USA del dipartimento di Stato.
La NAF (Naval Air Facility) era alternativa alla base di Hal Far a Malta, da dove decollavano i P-2 Neptune per controllare la flotta sovietica.
Divenuta operativa il 15 giugno 1959, viene trasformata in
Naval Air Station nel 1981, mantenendo sempre, grazie alla sua collocazione
strategica, un’importanza fondamentale per la Sesta Flotta nell’area
mediterranea.
Da sempre nodo centrale di tutti i traffici nordamericani, verso
il Medioriente e l’Africa, compresa la droga esportata dalla Cia in affari con
Cosa Nostra.
D’altronde, c’è una clausola segreta del Trattato di Parigi a tutela della mafia intoccabile, proprio quell'organizzazione criminale che ha aiutato
lo Zio Sam nello sbarco del ’43.
Sigonella è stata protagonista di tutte le
operazioni belliche e di tutte le guerre degli ultimi 30 anni nel Mediterraneo:
dalla Desert Storm e Desert Shield, alle Confort in Somalia e Deny Flight, ai bombardamenti
in Jugoslavia e più recentemente in Libia.
La zona nordamericana che occupa l’area
occidentale della base, ospita oltre 7 mila militari che gestiscono, tra l’altro,
un terminal aereo che per movimenti e traffici è primo in Europa, avendo superato
l’hub a stelle e strisce di Ramstein in Germania.
Inoltre, la base è ormai da tempo,
il punto di riferimento nel Mediterraneo di tutte le unità della
Sesta Flotta che dispongono di ponti di
volo.
Si tratta in particolare delle portaerei e delle unità da assalto
anfibio
usate per fare la guerra, spiccata dall'Italia, grazie alla tacità
complicità delle autorità di governo italiano, in cronica violazione
dell'articolo 11 della Costituzione repubblicana.
A Sigonella sono anche presenti i famigerati droni,
aerei senza pilota.
Sigonella, è a tutti gli effetti, il centro direttivo dell’aerosolterapia
bellica in Italia, da cui si diparte la panificazione generale, a cui si
attiene lo Stato maggiore dell’Aeronautica, complice nell’attività di irrorazione
dei cieli tricolore.
Un'attività criminosa che ha trasformato il belpaese in una camera a gas.
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