Sussulto di dignità: la Bulgaria dice no all'euro
Uno schiaffo ai burocrati di Bruxelles dal piu' povero
dei paesi dell'eurozona
"Il progettato ingresso nella moneta unica ha perso di significato"
"Il vento e' cambiato... In questo momento, non vedo alcun beneficio dall'ingresso nell'euro, solo costi", dice Boyko Borisov primo ministro dell'ex paese comunista
"Il progettato ingresso nella moneta unica ha perso di significato"
"Il vento e' cambiato... In questo momento, non vedo alcun beneficio dall'ingresso nell'euro, solo costi", dice Boyko Borisov primo ministro dell'ex paese comunista
La
Bulgaria, il paese dell'Unione Europea piu' povero ma allo stesso tempo
raro esempio di politica fiscale virtuosa nel blocco dei 27, ha
congelato a tempo indeterminato il progetto di adottare l'euro come
moneta.
Si tratta dell'ultimo caso di nazione prudente a prendere le
distanze da Bruxelles e dalla disastrosa politica Ue, un'Unione incapace
di gestire la crisi dei debiti sovrani, il cui effetto e' mancata
crescita, tasse piu' alte e sacrifici per centinaia di milioni di
cittadini.
Dalla capitale della Bulgaria Sofia, il primo ministro Boyko Borisov e
il ministro delle finanze Simeon Djankov hanno spiegato che la decisione
di non andare avanti con il piano strategico a lungo termine di
adozione dell'euro, arriva in risposta al deterioramento delle
condizioni economiche e alla crescita dell'incertezza sulle prospettive
della Ue.
Ugualmente importanti, nelle parole dei due politici dell'ex paese
comunista, il decisivo cambio di atteggiamento della pubblica opinione
in Bulgaria, dove questo e' il terzo anno consecutivo in cui sono in
vogore misure di austerity.
"Il vento e' cambiato, sia per cio' che pensiamo noi al governo sia tra
la gente...
In questo momento, non vedo alcun beneficio dall'ingresso
nell'eurozona, solo costi", ha detto il ministro delle finanze Djankov.
"I cittadini giustamente vogliono sapere chi dovremo salvare (dal
collasso) quando entriamo nell'euro; e' troppo rischioso per noi ed
inoltre non e' certo quali siano le regole ne' come potranno cambiare
tra un anno o due".
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