IL PIANO EBRAICO PER IL MEDIO ORIENTE ED OLTRE
Non volevamo per un po' tornare sull'argomento cabalisti, ma loro, con le loro scelte tattiche temporali, ci hanno obbligato. deca
di GILAD ATZMON
gilad.co.uk
Sicuramente, ciò che sta accadendo ora in Iraq, Siria e Palestina deve servire
come sirena d’allarme finale di come siamo stati condotti in una
orribile situazione in medio oriente da una potente lobby guidata dagli
interessi di una e una sola tribù.
Nel 1982, Oded Yinon, un giornalista Israeliano un tempo legato al
ministro degli esteri d’Israele, ha pubblicato un articolo intitolato
“Una strategia per Israele negli anni ‘80”.
Suggeriva che Israele, per
mantenere il proprio predominio nella regione, avrebbe dovuto
frammentare i confinanti arabi in unità più piccole.
Il documento, poi
etichettato “piano Yinon”, inferiva che Arabi e Musulmani che si
uccidono a vicenda in interminabili guerre settarie sarebbe stata, in
fin dei conti, una polizza sulla vita per Israele. (Quale migliore sciagurata profezia?)
Ovviamente,
senza far conto delle profezie el piano Yinon, qualcuno potrebbe
obiettare che tutto ciò non ha nulla a che fare con il lobbismo, la
politica e le istituzioni ebraici, ma che sia solo un’altra strategia
israeliana, ad eccezione del fatto che è impossibile ignorare che la
scuola di pensiero Neocon, che ha spinto l’impero anglofono in Iraq, sia
principalmente un clan sionista figlio della diaspora.
Non è nemmeno un
segreto che la seconda guerra del Golfo sia stata combattuta per servire
interessi israeliani – fare breccia nelle unità settarie che sembravano
essere le ultima sacche arabe opposte ad Israele.
Allo stesso modo, è di dominio pubblico che quando Tony Blair decise
di dichiarare quella guerra criminale, Lord Levy era responsabile per la
ricerca di fondi del suo governo mentre, nei media britannici, gli
scrittori del Corriere Giudaico David Aaronovitch e Nick Cohen suonavano
i tamburi di guerra.
Era la stessa lobby ebraica che spingeva per
l’intervento in Siria, chiamando USA e NATO a combattere dalla stessa
parte di queli stessi jihadisti che adesso minacciano i “risultati”
conseguiti nell’ultima decade in Iraq.
Sfortunatamente, i seguaci di Yinon sono più diffusi di quanto non ci
si aspetti. In Francia, c’era l’infame “filosofo” giudeo Bernard Henry
Levy il quale si è vantato in TV di aver liberato la Libia, spingendo
“in qualità di ebreo” per un intervento NATO.
È palese come un ristretto numero di attivisti, opinionisti e
intellettuali ebrei sionisti ha lavorato incessantemente in diverse
nazioni, spingendo per lo stesso unico risultato finale – spaccare il
mondo arabo musulmano in molte unità settarie.
Sono solo i sionisti a partecipare a queste strategie?
Niente affatto.
Infatti la cosiddetta sinistra ebraica è al servizio della stessa
causa, ma invece di frammentare gli Arabi tra Sciiti, Sunniti, Alawuiti e
Curdi cercano di dividerli in gruppi suddivisi dall’identità sessuale
(lesbiche, gay, eterosessuali, etc...).
Di recente sono venuto a sapere da Sara Schulman, un’attivista lesbica ebrea di New York che nella sua ricerca di fondi per un tour “Diverse sessualità palestinesi” negli USA, le era stato consigliato di contattare l’Open Society Institute di George Soros.
Di recente sono venuto a sapere da Sara Schulman, un’attivista lesbica ebrea di New York che nella sua ricerca di fondi per un tour “Diverse sessualità palestinesi” negli USA, le era stato consigliato di contattare l’Open Society Institute di George Soros.
Il resoconto che segue potrebbe lasciarvi di stucco come è
successo a me :
“Un ex dipendente di ACT UP che lavorava per l’Open Society
Institute di George Soros, mi suggerì di fare richiesta lì per i fondi
del tour. Quando lo feci saltò fuori che la persona dall’altra parte mi
conosceva da quando avevamo frequentato entrambi l’Hunter College High
School a New York negli anni ’70.
Inviò la mia richiesta agli uffici
della fondazione ad Ammam, in Giordania, e io intrattenni una fantastica
discussione di un’ora con Hanan Rabani, il direttore del programma
Donne e Genere per la regione del Medio Oriente. Hanan mi disse che
questo tour avrebbe dato grande visibilità alle organizzazioni autonome
per le diversità di orientamento sessuale.
Tutto ciò sarà di ispirazione
per gli Arabi – specialmente in Egitto e Iran… per questa ragione, mi
disse, l’ufficio di Ammam dovrebbe finanziare l’iniziativa” (Sarah Schulman -Israel/Palestine and the Queer International p. 108).
Il messaggio è chiaro, l’Open Society Institute indirizza i soldi di
Soros in Giordania, Palestina e poi ancora negli USA per “Ispirare le
minoranze sessuali in Egitto ed Iran (sic)”.
Vediamo una chiara prova di un’interferenza palese di George Soros e
della sua fondazione per intaccare la cultura araba e musulmana.
Quindi,
mentre la destra lobbista ebraica spinge gli Arabi in guerre intestine
di stampo settario, i loro antagonisti all’interno della tribù nell’OSI
di George Soros fanno esattamente lo stesso – cercano di spaccare Arabi e
Musulmani dal punto di vista della loro identità.
Non è un segreto che, come hanno dimostrato i recenti sviluppi in
Iraq, USA, Regno Unito e l’occidente sono totalmente impreparati, dunque
il tempo in cui avremmo dovuto capire quali forze ed ideologie ci
stanno spingendo ad un numero sempre maggiore di conflitti è
abbondantemente scaduto.
Tutto ciò che possiamo sperare è che Stati
Uniti, Gran Bretagna e Francia ci pensino due volte prima di spendere
somme inimmaginabili di denaro dei contribuenti per supportare il piano
Yinon per combattere rovinose guerre in terra straniera, impostegli da
LA LOBBY.
Gilad Atzmon
Fonte: http://www.gilad.co.uk
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commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l'autore della
traduzione FA RANCO
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