LA GRANDE CRESCITA DELL'UNGHERIA :
CONTI PUBBLICI A POSTO BILANCIA DEI PAGAMENTI PERFETTA EXPORT ALLE STELLE.
E' TRIONFO.
venerdì 28 febbraio 2014
Secondo
le prime stime riportate dall'ufficio di statistica ungherese,
nell’ultimo trimestre del 2013 il prodotto interno lordo è cresciuto del
2,7% rispetto allo stesso trimestre del 2012 e dello 0,6% se rapportato
al terzo trimestre 2013.
Alla crescita hanno contribuito la produzione agricola, il settore
manifatturiero e le costruzioni.
I dati finali saranno pubblicati il
prossimo 5 marzo.
Complessivamente, nel 2013 la crescita è stata
dell’1,1%. L’indice dei prezzi al consumo calcolato dall’Ufficio
Centrale di Statistica (KSH), registra a gennaio un dato invariato su
base annua.
Rispetto a dicembre tuttavia l’inflazione risulta in leggera
ripresa dello 0,3% a gennaio.
Positivo anche l’andamento del commercio estero.
A dicembre la
bilancia commerciale ungherese ha segnato un nuovo saldo in attivo a 150
milioni di euro con le esportazioni ungheresi e le importazioni
cresciute rispettivamente del 9,5% e del 6,9% rispetto allo stesso mese
del 2012.
Le prime stime indicano che tra gennaio e dicembre 2013 il volume
delle esportazioni ungheresi è ammontato a 24.303 miliardi di fiorini
(81,9 miliardi di euro), quello delle importazioni a 22.135 milioni di
fiorini (74,6 miliardi di euro).
Solo a dicembre il surplus della
bilancia commerciale ha segnato la cifra di 87 miliardi di fiorini
(circa 290 milioni di euro).
Fonte notizia: Il Sole 24 Ore - pubblicata anche da itlgroup.eu/magazine/
Nota : L'Ungheria, prima di cacciare l'FMI, l'Unione Europea e la
BCE fuori dai propri confini con una decisione senza precedenti, era
semplicemente in ginocchio.
Ora, grazie alla propria moneta ed al
controllo della Banca di Stato a cui fa capo la valuta nazionale, a una
politica economica accorta, e alla riduzione drastica dei costi interni
(energia) e all'aumento delle pensioni e degli stipendi, sta vivendo uno
sviluppo e una crescita che hanno pochi rivali in Europa.
Certamente non ha
nessuno di questi: Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Irlanda,
Olanda, Belgio.
Queste ultime sono tutte nazioni devastate dall'euro e incatenate alla UE
con politiche recessive folli.
max parisi
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