Russia-Corea: il colpo anti-sanzioni di Putin!
I GONZI SIONAMERICANI RIMASTI COME GLI SCOLARETTI DEL BURUNDI, A BOCCA APERTA !
Elisabetta Studer Le Blog Finance, 22 aprile 2014
Le
sanzioni brandite dall’occidente per cercare di frenare le ambizioni
egemoniche di Putin in Ucraina potrebbero rivelarsi una lama a doppio
taglio, il vantaggio principale del Cremlino è l’opportunità di
sviluppare le relazioni con Cina, Giappone e Corea del Sud.
Nel
tentativo d’individuare nuovi mercati esterni a quello comunitario, cui
vendere il prezioso gas.
E’ con tale pensiero che Mosca ha infatti
eliminato il 90% del debito della Corea democratica, la quasi totalità
dei 10 miliardi di dollari di debito del Paese.
Putin non ha fatto nulla
di filantropico. Nella sua “generosità” la Russia potrà infine
agevolare la costruzione di un gasdotto per la Corea del Sud. La
cancellazione del 90% del debito della Corea democratica è stata
approvata il 18 aprile dai deputati della Duma di Stato, ratificando un
accordo negoziato nel 2012.
Il saldo del restante 10% sarà ristrutturato
in pagamenti semestrali per 20 anni.
Il viceministro delle Finanze
russo Sergej Storchak ha dichiarato che tale somma sarà utilizzata per
finanziare progetti congiunti in Corea democratica, tra cui la
costruzione di un oleodotto per collegare i giacimenti di gas della
Siberia, in Russia, alla bulimica Corea del Sud.
Ricordate che questo
progetto è in sviluppo da alcuni anni da parte del gigante gasifero
russo Gazprom.
L’obiettivo primario è fornire alla Corea del Sud 10
miliardi di metri cubi di gas all’anno. Il gasdotto è anche un elemento
essenziale per la strategia dell’espansione asiatica di Gazprom, che cerca a tutti i costi di estendere la sua pipeline da Sakhalin e dalla Siberia.
Un gasdotto nell’ambito di un progetto vincente
Il vertice tra Medvedev (allora presidente russo) e il suo omologo nordcoreano Kim Jong-il, in Siberia nell’agosto 2011, concordò l’istituzione tra Federazione russa e Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC) di una commissione speciale per la realizzazione del gasdotto tra Russia, Corea democratica e Corea del sud.
Il vertice tra Medvedev (allora presidente russo) e il suo omologo nordcoreano Kim Jong-il, in Siberia nell’agosto 2011, concordò l’istituzione tra Federazione russa e Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC) di una commissione speciale per la realizzazione del gasdotto tra Russia, Corea democratica e Corea del sud.
La commissione
dovrebbe in particolare determinare il volume trasportato e l’importo
delle tasse di transito da versare alla RPDC. Se le autorità della Corea
del Sud non reagirono immediatamente all’annuncio, il presidente
sudcoreano Lee Myung-bak dichiarò poi a New York che questo progetto è
“vincente” per tutte le parti coinvolte (Mosca, Pyongyang e Seul).
Nonostante la campagna ostile ai progetti del gasdotto trans-coreano
guidata da certi media conservatori della Corea del Sud, che avevano
sottolineato i potenziali rischi di una “sottrazione” del gas durante il
trasporto, nonché dell’interruzione delle forniture in caso di
deterioramento delle relazioni Nord-Sud, il presidente sudcoreano si era
mostrato favorevole.
Attraverso l’avvio di questo gasdotto, la Corea
del Sud, oggi il secondo maggiore importatore di gas fornito
esclusivamente via mare, potrebbe ridurre i costi di approvvigionamento
di gas naturale al 30%.
Le tasse di transito imposte dalla Corea
democratica potrebbero portarle 100 milioni di dollari all’anno.
Il mercato asiatico: un’alternativa ai mercati europei
Ricordiamo inoltre che durante il suo recente discorso al parlamento russo, Putin ha assegnato ai deputati il compito di sviluppare attivamente i collegamenti con l’Asia orientale.
Ricordiamo inoltre che durante il suo recente discorso al parlamento russo, Putin ha assegnato ai deputati il compito di sviluppare attivamente i collegamenti con l’Asia orientale.
Nel settembre 2013, il
Ministero per lo Sviluppo dell’Estremo Oriente russo vide i suoi poteri
ampliati in modo significativo. Lo sviluppo delle relazioni con l’Asia
permetterebbe anche di garantirsi nuove opportunità, nel caso
dell’adozione di sanzioni più dure contro la Russia.
Secondo Sergej Men,
partner associato del comitato investimenti della Hong Kong Eurasia Capital Partners,
l’Asia può diventare per la Russia una vera e propria alternativa
all’Unione europea.
Argomenti: i Paesi del Sud-Est asiatico sono il
mercato in più rapida crescita per i prodotti di punta delle
esportazioni russe: petrolio, metalli, prodotti chimici ed alimentari.
Fonti: ats, Kommersant, Le Courrier de Russie
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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