Su-24 contro USS Donald Cook
Dedefensa 23 aprile 2014
E’ il sito Vineyard of the Saker, e più precisamente la reazione di Saker
a un intervento di uno dei suoi lettori, che ha attirato la nostra
attenzione su un recente incidente di particolare interesse…
Fissiamo
bene tale giudizio perché le circostanze e l’ambiente politico-militare
danno alla notizia, al suo presupposto implicito, all’eventuale
inesattezza della fonte con tutte le domande che suscita, una
particolare importanza: si tratta di un punto riguardante lo scontro nel
sistema di comunicazione e nel tecnologismo tra Russia e Stati Uniti
(blocco BAO), in connessione alla crisi ucraina e alle tensioni che
suscita.
L’incidente nella sua semplice descrizione è stato segnalato
come una mossa deliberata della Russia per dimostrare la sua presenza e
potenza nel Mar Nero, di fronte all’incursione di unità dell’US Navy
nella zona, schierata per fare pressione sulla Russia nel contesto della
crisi ucraina.
(I russi sottolineano che alcune di tali unità avevano,
hanno o possono violare la Convenzione di Montreux, che limita a due
settimane la presenza di unità navali di Paesi che non hanno accesso al
mare, oltre al divieto di unità pesanti, che non riguarda le unità
statunitensi coinvolte come le fregate [secondo la terminologia
francese, piuttosto che cacciatorpediniere]).
L’incidente ha visto un
aereo d’interdizione disarmato Sukhoj Su-24 sorvolare dimostrativamente
la fregata USS Donald Cook, con diversi passaggi a bassissima quota,
senza tuttavia mai generare una situazione di pericolo.
Inoltre, questo
tipo di azione era comune nella Guerra Fredda, come attività di
codificazione de facto, di una parte all’altra, per comunicare
l’affermazione del proprio potere: essere in guardia e controllare aree
di sicurezza, eseguita dalla missione dell’unità in questione, di per sé
una missione che anche noi chiameremmo “affermazione della
comunicazione”. Inoltre, l’incidente Su-24-Donald Cook è stato
ampiamente riportato, anche con un tono sensazionale che non sembra
giustificato…
Poi è apparsa un’informazione secondo cui il Su-24 ha
effettivamente compiuto una dimostrazione tecnologica “operativa” di un
sistema di guerra elettronica che avrebbe completamente accecato il
sistema AEGIS del Donald Cook, potente sistema elettronico da
difesa aerea, antiaerea e antimissile, che costituisce il nucleo della
difesa antiaerea della flotta degli Stati Uniti. (Il sistema AEGIS è
ancora più importante costituendo anche una parte notevole della grande
rete di difesa antimissile che gli Stati Uniti sviluppano da diversi
anni, ufficialmente contro l’Iran, ma che operativamente è evidentemente
contro la Russia. Questa è l’importanza non solo militare, ma politica
dell’AEGIS).
Il sistema russo utilizzato è designato Khibinij. Dopo l’incidente, l’USS Donald Cook
s’è diretto in un porto rumeno, a quanto pare per riparazioni e una
fonte afferma che 27 membri dell’equipaggio si sono dimessi. La notizia è
stata diffusa il 21 aprile 2014 sul sito della radio russa in indiano Indian.ruvr.ru.
In particolare, dà voce a Pavel Zolotarev, vicedirettore dell’Istituto
per Stati Uniti e Canada di Mosca (importante istituto russo che
collabora con la leadership russa).
“A quanto pare, tutti gli sforzi per riattivare l’”AEGIS” e fornire informazioni sull’obiettivo per la difesa, sono falliti. La reazione della Russia alla pressione militare degli Stati Uniti è stata profondamente calma, afferma il politologo russo Pavel Zolotarev: “La dimostrazione è stata abbastanza originale. Un bombardiere senza armi, ma con attrezzature per il disturbo radar, ha operato contro un cacciatorpediniere dotato di “AEGIS”, il sistema più moderno di difesa area e missilistica. Ma questo sistema di localizzazione mobile, in questo caso sulla nave, ha uno svantaggio significativo.
“A quanto pare, tutti gli sforzi per riattivare l’”AEGIS” e fornire informazioni sull’obiettivo per la difesa, sono falliti. La reazione della Russia alla pressione militare degli Stati Uniti è stata profondamente calma, afferma il politologo russo Pavel Zolotarev: “La dimostrazione è stata abbastanza originale. Un bombardiere senza armi, ma con attrezzature per il disturbo radar, ha operato contro un cacciatorpediniere dotato di “AEGIS”, il sistema più moderno di difesa area e missilistica. Ma questo sistema di localizzazione mobile, in questo caso sulla nave, ha uno svantaggio significativo.
Cioè, le
capacità di tracciamento del bersaglio funzionano bene quando vi sono
numerose navi di questo tipo che possono coordinarsi. In questo caso
c’era solo un cacciatorpediniere, e apparentemente l’algoritmo del radar
del sistema “Aegis” a bordo non ha funzionato sotto l’influenza del
disturbo generato dal Su-24. Non era quindi solo una reazione nervosa al
sorvolo del bombardiere russo, pratica comune durante la Guerra Fredda.
La reazione degli statunitensi era dovuta al fatto che il maggior
sistema moderno, in particolare la sua parte informatica e radar, non
funzionò adeguatamente. Pertanto, c’è stata una reazione così nervosa
all’episodio (…)
Quali sono le possibili conseguenze dell’incidente
provocato dagli Stati Uniti nel Mar Nero? Pavel Zolotarev prevede:
“Penso che gli statunitensi in qualche modo rifletteranno su come
migliorare il sistema “AEGIS”. Questo è un aspetto puramente militare.
In termini politici, non vi è alcun rischio di simili dimostrazioni
dall’altra parte. Questo è sufficiente. Nel frattempo, per gli
statunitensi è un momento assai sgradevole. In generale, il sistema di
difesa missilistico che dispiegano comporta enormi spese.
Devono
dimostrare ogni volta che è necessario stanziare fondi, allo stesso
tempo, la componente terrestre dell’ABM è stata testata in condizioni
ideali, dimostrando scarsa efficienza. Questo fatto viene nascosto dal
Pentagono. La componente più moderna, il sistema navale “AEGIS”, ha
mostrato le sue lacune nel caso in questione”.
Dopo aver citato Vineyard of the Saker avvertendo di questa notizia, riproduciamo la reazione di Saker, che sembra di una prudenza abbastanza neutra e giustificata, né positiva o negativa. Saker risponde così a un lettore anonimo (“l’alta tecnologia militare russa supera quella degli americani.
Dopo aver citato Vineyard of the Saker avvertendo di questa notizia, riproduciamo la reazione di Saker, che sembra di una prudenza abbastanza neutra e giustificata, né positiva o negativa. Saker risponde così a un lettore anonimo (“l’alta tecnologia militare russa supera quella degli americani.
Date
un’occhiata a questo spettacolo di superiorità [...] Gli americani si
sono bagnati i pantaloni”): “Ho sentito questa voce, ma devo
ancora vederla confermata, anche indirettamente, da qualsiasi fonte
credibile. Da ex-pioniere della guerra elettronica, posso dirvi che è
difficile da credere, essendovi molta più potenza su una nave dell’USN
che su un aereo russo, soprattutto a distanza ravvicinata. Non dico che
non sia vero, solo che ho bisogno di altre conferme.
Inoltre, la storia
dei 27 marinai dell’USN dimessisi perché non vogliono morire, mi sembra
falsa. Quindi, se avete altre fonti, fatemelo sapere”. Da parte
nostra, facciamo diverse osservazioni relative alla notizia, il cui
l’interesse speculativo e di comunicazione, senza pregiudizio per la sua
realtà o falsità, ci sembra chiaro; anche le nostre osservazioni
saranno generali, senza approfondire. Tuttavia, il primo punto è proprio
tecnico.
Il Su-24 è un vecchio aereo (del 1970) da penetrazione
profonda e attacco al suolo. Il suo uso in una missione di
“dimostrazione della comunicazione” è una scelta che potrebbe essere
curiosa perché mostra un aereo superato impiegato in una dimostrazione
che comporta l’affermazione del potere attraverso la comunicazione. A
questo proposito, l’utilizzo di un potente Su-34 (sostituendo il Su-24),
o di qualsiasi altro moderno caccia russo sarebbe stato più
appropriato. Per contro, questa scelta rafforza la versione proposta
dalla notizia citata.
Si tratta di un’abitudine comune sviluppare aerei
da combattimento nella versione per la guerra elettronica, che rimangono
in servizio attivo molto più a lungo rispetto alle versioni da
combattimento: l’USAF ha creato la versione da guerra elettronica
EF-111A Raven del cacciabombardiere F-111 radiato alla fine
degli anni ’70; e lo stesso EF-111A fu dismesso alla fine degli anni
’90, con una decisione che fu anche considerata un errore; l’US Navy ha sviluppato negli anni ’60 l’EA-6B Prowler,
versione da guerra elettronica del caccia A-6: il caccia A-6 fu
ritirato nei primi anni ’80, l’EA-6B è ancora presente, e comincia ad
essere sostituito dall’EF-18G Growler. In ogni caso, questa
notizia, o meglio detonatore di speculazioni sul gioco delle potenze
nella crisi ucraina, si sposa perfettamente con la tendenza attuale,
soprattutto riguardo la Russia contro gli Stati Uniti.
Davanti agli
Stati Uniti che intraprendono numerose missioni di proiezione in tutti i
continenti e senza riguardo per sovranità e diritto internazionale; in
ciò, soprattutto da un punto di vista operativo grazie alla potenza e
sofisticazione tecnologica dei loro sistemi militari, la Russia ha una
politica molto più cauta e non espansiva (la crisi ucraina in questo
caso particolare colpisce direttamente la Russia e non rientra nella
categoria della “spedizione”); svolge essenzialmente una politica di
comunicazione soprattutto nella Difesa, per le sue presupposte capacità
nella guerra elettronica e nei missili.
Sappiamo dell’odissea non
dell’S-300 (missile superficie-aria a lungo raggio), ma della
reputazione dell’S-300 (e dei successori S-400 e S-500), spesso
presentati come una sorta di “arma assoluta” della difesa aerea, con
speculazioni circa la sua consegna a Iran e Siria; questa “Odissea” è
meno operativa e più politica, e chiaramente coinvolge le tattiche del
sistema di comunicazione. La questione dell’S-300 ha indubbiamente
influenzato, ad esempio, le relazioni politiche tra Russia e Israele,
più che le relazioni della Russia con i Paesi indicati quali possibili
acquirenti del sistema.
Nel caso del Su-24 contro l’USS Donald Cook, versioni intermedie dell’incidente sono possibili tra la piena accettazione della versione proposta e la completa negazione, ed è probabile che sarà grande oggetto di discussioni informali, senza pregiudicare la verità di questa situazione.
Nel caso del Su-24 contro l’USS Donald Cook, versioni intermedie dell’incidente sono possibili tra la piena accettazione della versione proposta e la completa negazione, ed è probabile che sarà grande oggetto di discussioni informali, senza pregiudicare la verità di questa situazione.
Il Su-24 ha potuto compiere una dimostrazione
parziale di alcune funzionalità contro il sistema AEGIS, il cui effetto
sarebbe d’indurre un dubbio estremamente dannoso negli Stati Uniti
(nell’US Navy), sulle capacità operative del sistema AEGIS. La
famosa nebbia di guerra non è mai più densa che in tali questioni di
dimostrazione di capacità, di cui non è noto se siano piene o parziali,
con l’introduzione del dubbio in un campo (la guerra elettronica) dove
la certezza dell’efficacia (o inefficienza) è molto più importante che
in altri campi militari.
E’ lì che passa il tecnologismo avanzato,
quando comincia a essere contro-produttivo: per giudicarne l’efficacia,
quindi la fiducia assegnatagli e la strategia da essa determinata,
sempre più spesso si deve avere una certezza al 100% che le capacità
corrispondano ai dati teorici; qualsiasi riduzione di questa percentuale
sconvolgerebbe completamente le proposizioni che si basano su di essa.
La guerra postmoderna, che in teoria consegna il trionfo quasi senza
combattere, è un formidabile “tutto o niente” che non abbiamo finito di
conoscere a nostre spese.
Ma è in definitiva un riflesso del sistema in
generale, e della sua dinamica superpotenza-distruzione. C’è un’altra
estensione possibile, se non probabile, considerando soprattutto che il
caso tende a minare uno dei tre pilastri fondamentali dello status di
potenza dell’US Navy nello Stato della Sicurezza Nazionale
vigente a Washington.
Questi tre pilastri, che in realtà hanno una
rilevanza politico-militare statutaria, sono la forza di proiezione di
potenza (portaerei), la forza nucleare strategica (sottomarini
lanciamissili balistici e d’attacco) e il sistema AEGIS perché fornisce
alla flotta di superficie tutta la potenza e un ruolo nel sistema
generale di sicurezza nazionale, in particolare presso la rete
antimissile globale. La valutazione generale dell’US Navy presso le
altre armi, agenzie d’intelligence, i diversi poteri politico-militari
dell’americanismo è che l’US Navy deve proteggere gli artigli di questi
tre pilastri.
Perciò, l’insieme degli AEGIS di cui è dotata la flotta, è
un elemento essenziale del suo potere nella burocrazia del sistema
americanista, così i suoi status, bilancio, peso nel processo
decisionale, ecc. Pertanto, e considerando il clima di forte
concorrenza, sospetti, ecc. tra i diversi centri di potere, l’incidente
del Su-24 contro l‘USS Donald Cook può essere considerato, a seconda della versione che offre l’US Navy,
un elemento che alimenta i sospetti contro di essa.
Tuttavia dobbiamo
fare attenzione nel valutare questa notizia, come raccomandato da Saker,
mentre i nostromi della burocrazia di Washington s’avviano con tutta
cautela a suggerire che la Marina degli Stati Uniti potrebbe nascondere
qualche elemento dell’incidente, come una particolare osservazione sulla
capacità dell’AEGIS, ecc.
La nebbia di guerra nella guerra della
comunicazione, a volte e spesso, è più densa a Washington, tra i diversi
centri di potere che beneficiano dell’esaurimento di un potere centrale
completamente scoperto, che tra “partner” internazionali che sembrano
sempre più dei nemici.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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