Nel
suo tour europeo Obama ha millantato di essere
pronto a sostituire le forniture di gas russo con gas americano. E'
incredibile come nessuno gli abbia riso in faccia e vi spieghiamo
perchè...
di Gianni Fraschetti
Le recenti dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Obama e
del segretario di Stato John Kerry riguardo la capacità degli USA di
sostituitre la Russia nella fornitura di gas all'Europa
sono una bufala e suggeriscono che Washington è
così al di fuori da qualsiasi realtà fattuale, che semplicemente ignora
ciò che dice.
Obama sembra infatti non conoscere il
fatto che il problema d’inviare il gas di scisto dagli Stati Uniti
all’UE non riguarda l’alleggerimento delle procedure di autorizzazione
del GNL negli USA e nell’UE tramite il Trattato
Transatlantico.
In altre recenti dichiarazioni, riferendosi al
recente boom del gas di scisto non convenzionale negli Stati Uniti,
Obama e Kerry hanno affermato che gli Stati Uniti potrebbero
sostituire tutto il gas russo per l’UE. Una clamorosa bugia irrealistica e irrealizzabile. Alla riunione di Bruxelles, Obama ha detto ai capi europei che dovrebbero importare gas
di scisto dagli Stati Uniti sostituendo quello russo. Ma qui c’è un problema enorme. Come?
La “favoletta dello shale gas” negli Stati Uniti è fallita e l'aumento della produzione di gas naturale degli Stati Uniti con il “fracking” o l’estrazione del gas
dalle formazioni di roccia di scisto è stato abbandonato dalle maggiori compagnie energetiche come Shell e BP, essendo totalmente antieconomico. Shell ha
appena annunciato una forte riduzione della sua esposizione nello
sviluppo del gas di scisto negli Stati Uniti.
Shell vende i suoi
contratti di locazione su circa 700.000 ettari di terre di gas
di scisto, nelle principali aree di gas di scisto di Texas,
Pennsylvania, Colorado e Kansas, e dice che può sbarazzarsene di altri
per fermare le perdite dovute al gas di scisto.
Il CEO
di Shell, Ben van Beurden, ha dichiarato: “La gestione finanziaria non è francamente accettabile… alcune delle nostre puntate esplorative non hanno semplicemente
prodotto nulla“. Una sintesi utile della fine
dell’illusione sul gas di scisto viene da una recente analisi dei
risultati di diversi anni di estrazione negli Stati Uniti da parte
dell’analista David Hughes, che osserva, “la produzione di gas
di scisto è cresciuta in modo esplosivo arrivando a quasi il 40 per
cento della produzione di gas naturale degli Stati
Uniti.
Tuttavia, la produzione è stagnante dal dicembre 2011;
l’ottanta per cento della produzione di gas di scisto proviene da cinque
campi, molti dei quali in declino. I tassi molto elevati del
declino dei pozzi di gas di scisto richiedono input continui di
capitale stimati in 42 miliardi dollari all’anno per perforare più di
7000 pozzi, solo per mantenere la produzione. In confronto,
il valore del gas di scisto prodotto nel 2012 è stato di appena 32,5
miliardi di dollari“.
Dunque, in prospettiva non c'è gas nemmeno per i fabbisogni americani,
quindi
Obama è stato ingannato dai suoi consiglieri sul vero stato delle
forniture di gas di scisto negli Stati Uniti, o mente volontariamente.
Da come si è sbilanciato la prima ipotesi appare più
probabile.
Il secondo problema è che dando pure per buona la disponibilità di
prodotto, bisognerebbe poi trasportarlo. Il che richiederebbe enormi e
costose infrastrutture (nuovi terminali per il gas
naturale liquefatto), in grado di gestire le enormi supernavicisterne refrigerate di GNL per trasportare il prodotto ridotto allo stato liquido (GNL=Gas Naturale
Liquefatto) negli altrettanto enormi terminali di arrivo
nei porti dell’UE., dove si dovrebbe provvedere alla rigassificazione e
immissione in rete. E quanto costerebbe poi
all'utente finale?
Ma il problema dell'equilibrio finanziario di
questa idiozia non si pone nemmeno poichè le leggi statunitensi
sull’esportazione di beni energetici e l’approvvigionamento
nazionale hanno impedito la costruzione di terminali di
liquefazione del Gas Naturale operativi negli Stati Uniti. L’unico
attualmente in costruzione è il terminale
ricevente Sabine Pass GNL, a Cameron Parish in Louisiana, di proprietà della Cheniere Energy,
dove John Deutch, ex-capo della CIA, siede nel CdA.
Ma serve solo a ricevere gas, non a spedirlo. Il secondo problema è
che se anche vi fosse il prodotto e un’enorme capacità nei porti da
poter sostituire le forniture russe di gas all’UE, ciò
aumenterebbe i prezzi sul mercato interno del gas naturale
superiore, riducendo il mini-boom alimentato dal gas di scisto nelle
condizioni sopra descritte. Il costo finale per i consumatori
europei del GNL degli Stati Uniti sarebbe assolutamente proibitivo
L’UE oggi riceve circa il 30% del suo gas, la fonte energetica in più rapida crescita, dalla Russia. Nel 2007 la russaGazprom ne ha fornito il 14 per cento alla Francia, il 27 per cento all’Italia, il 36 per cento alla Germania. Finlandia e Stati baltici ricevono il 100 per cento di gas importato dalla Russia. L’Unione europea non ha alcuna alternativa realistica al gas russo.
L’UE oggi riceve circa il 30% del suo gas, la fonte energetica in più rapida crescita, dalla Russia. Nel 2007 la russaGazprom ne ha fornito il 14 per cento alla Francia, il 27 per cento all’Italia, il 36 per cento alla Germania. Finlandia e Stati baltici ricevono il 100 per cento di gas importato dalla Russia. L’Unione europea non ha alcuna alternativa realistica al gas russo.
La Germania, la maggiore economia, ha
stupidamente deciso di eliminare gradualmente l’energia nucleare e la
sua “energia alternativa” eolica e solare è un disastro
economico e politico dai costi dell’elettricità per i consumatori
che esplodono, anche se quelle alternative sono una parte minuscola del
mercato totale. In breve, l’idea chimerica di chiudere il
gas russo e aprire invece il gas degli Stati Uniti, è totalmente
priva di senso economico, energetico e politico.
E Obama gira il mondo vendendo frottole di questo tipo? E gli
addestti ai lavori europei fanno pure finta che sia la verità?
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