Le Pen Asfalta la Gruber
La
faziosità delle domande è stata scandalosa, ma le puntuali e precise
risposte della francese hanno demolito la conduttrice di otto e mezzo.
Era
da tempo che la Lilli, tutta casa e sinistra al caviale, attendeva
questa serata pensando ad una sua apoteosi: è stata sonoramente
annichilita.
Marine Le Pen - "L'euro sta schiacciando i popoli e le aziende, sta uccidendoci e sta asfissiando le nostre esportazioni. Abbiamo vissuto millenni con la nostra moneta nazionale e oggi ci vengono a dire che dopo dodici anni non possiamo tornare alla nostra moneta? Non si rende conto che stanno prendendoci in giro?"
Gruber - "Intanto, il cambio delle monete lo decidono i mercati e non i popoli, vorrei ricordare a spettatrici, spettatori e anche alla signora Le Pen."
Marine Le Pen - "L'euro sta schiacciando i popoli e le aziende, sta uccidendoci e sta asfissiando le nostre esportazioni. Abbiamo vissuto millenni con la nostra moneta nazionale e oggi ci vengono a dire che dopo dodici anni non possiamo tornare alla nostra moneta? Non si rende conto che stanno prendendoci in giro?"
Gruber - "Intanto, il cambio delle monete lo decidono i mercati e non i popoli, vorrei ricordare a spettatrici, spettatori e anche alla signora Le Pen."
Questo scambio di battute è l'abstract ideale dell'intervista andata in onda nella puntata di martedì sera di #canottoemezzo,
a colei che potrebbe diventare la prima presidente donna francese,
condotta dalla feldmarescialla Gruber in missione per conto di Elysium.
E' anche un perfetto specchio dei tempi e dell'inversione dei poli
ideali e politici perché, lo sottolineo, quella che ci ricorda che i
popoli non contano un cazzo sarebbe una di sinistra.
L'intervista, pomposamente preannunciata nei giorni scorsi dalla conduttrice a statuto speciale con l'insito messaggio: "vedrete come me la magno martedì 'sta fascistona", si è rivelata invece un perfetto esempio di backfire. Infatti non è stata altro che un insieme di domande del cazzo, s'il vous pardonnez-moi le français, di stampo piddino, in perfetta malafede e di una faziosità quasi commovente, per altro rintuzzate e respinte alla mittente con un filo di gas e con risposte che sono state una serie di ace che nemmeno il Dio Federer dei bei tempi.
Quella che doveva annare e menare è diventata la piccola Clarice di fronte ad Hannibal Lecter. Uno straordinario animale politico si è mangiato in un boccone e con il rutto finale una campionessa della partigianeria, strappandole di dosso tutta la superbia firmata e mandandola via con il tacco dodici spezzato. E lo ha fatto semplicemente denunciando come pura falsità la sfilza di luogocomunismi pro euro della Gruber, che credeva bastasse arrotare la R di Marrrrine e invece finì arrotata. Una spettinata così credo che la Cougar non se la fosse presa da un bel pezzo, abituata com'è alle addomesticate chierichette del renzismo a fuffa frenata.
La poraccia era partita definendo madame Le Pen "di estrema destra e colei che vuole uscire dall'euro e chiudere le frontiere", che, per piddini e affini di rito boldriniano, equivale ad una specie di incanto Morsmordre, chiosando per giunta: "Perché lei quindi dovrebbe essere simpatica agli italiani?"
L'intervista completa sul sito de La7
L'intervista, pomposamente preannunciata nei giorni scorsi dalla conduttrice a statuto speciale con l'insito messaggio: "vedrete come me la magno martedì 'sta fascistona", si è rivelata invece un perfetto esempio di backfire. Infatti non è stata altro che un insieme di domande del cazzo, s'il vous pardonnez-moi le français, di stampo piddino, in perfetta malafede e di una faziosità quasi commovente, per altro rintuzzate e respinte alla mittente con un filo di gas e con risposte che sono state una serie di ace che nemmeno il Dio Federer dei bei tempi.
Quella che doveva annare e menare è diventata la piccola Clarice di fronte ad Hannibal Lecter. Uno straordinario animale politico si è mangiato in un boccone e con il rutto finale una campionessa della partigianeria, strappandole di dosso tutta la superbia firmata e mandandola via con il tacco dodici spezzato. E lo ha fatto semplicemente denunciando come pura falsità la sfilza di luogocomunismi pro euro della Gruber, che credeva bastasse arrotare la R di Marrrrine e invece finì arrotata. Una spettinata così credo che la Cougar non se la fosse presa da un bel pezzo, abituata com'è alle addomesticate chierichette del renzismo a fuffa frenata.
La poraccia era partita definendo madame Le Pen "di estrema destra e colei che vuole uscire dall'euro e chiudere le frontiere", che, per piddini e affini di rito boldriniano, equivale ad una specie di incanto Morsmordre, chiosando per giunta: "Perché lei quindi dovrebbe essere simpatica agli italiani?"
Palla fuori, riproviamo con l'antisemitismo fresco fresco di giornata. "Beppe Grillo ha paragonato l'Italia di oggi al campo di concentramento di Auschwitz, che ne pensa?" (se non ci credete che abbia detto proprio così, qui c'è la prova televisiva, mica cotiche).
Risposta di Marine: "Grillo, si sa, è un provocatore ma soprattutto ciò che mi preoccupa è che non ha un progetto coerente". Una punizione di Pirlo da trenta metri, gol nelLa7 a portiere immobile.
Maledetta!
Sull'emigrazione, l'Islam e la chiusura ai clandestini la frego io,
avrà pensato Belfagor (di profilo è identica). La serie successiva di
domande d.c. è stata tanto stupefacente quanto imbarazzante. Cito
riassumendo a memoria:
"Se chiudiamo le frontiere ritiene che gli europei sarebbero contenti di fare di nuovo la fila alle frontiere?" "Cosa ne pensa della nazionale di calcio francese dove i francesi sono la minoranza?" "Ribery si è fatto musulmano. E' un francese che sbaglia?"
Con calma olimpica Marine ha ricordato alla grande giornalista che: "Le persone che possono permettersi di viaggiare sono sempre di meno; io non guardo il colore della pelle, signora, e in Francia c'è la libertà anche di cambiare religione".
"Se chiudiamo le frontiere ritiene che gli europei sarebbero contenti di fare di nuovo la fila alle frontiere?" "Cosa ne pensa della nazionale di calcio francese dove i francesi sono la minoranza?" "Ribery si è fatto musulmano. E' un francese che sbaglia?"
Con calma olimpica Marine ha ricordato alla grande giornalista che: "Le persone che possono permettersi di viaggiare sono sempre di meno; io non guardo il colore della pelle, signora, e in Francia c'è la libertà anche di cambiare religione".
Ci
ha provato allora nominando Berlusconi e Renzi, sperando che la volpona
mettesse almeno un piede in fallo nel campo minato, che invece ha
percorso e superato in God Mode.
"Renzi? Mi ricorda Sarkozy. Le sue sono promesse di austerità a svantaggio dei popoli e a vantaggio delle multinazionali." Qual puro dannunziano godimento, che estasi da smerdata interstellare!
Il clou però è stata la parte sull'euro, introdotta dal solito servizio del Pagliaro, il coniglione gigante che solo Lilli può vedere, il suo amico immaginario, che ha definito la critica alla moneta unica "La battaglia contro l'Europa". Non male, eh?
Per nulla intimorita dall'evocazione di orde di francesi ridotti sul lastrico dopo aver perso tutti i risparmi a causa dell'abbandono dell'euro, Marine Le Pen ha dimostrato di aver studiato, annullando con una disarmante serie di "Ma è una falsità!" le balle spaziali d'ordinanza della Lilli ma anche argomentando con competenza l'inconsistenza logica e teorica del terrorismo ordoliberista e invocando, tra l'altro, il ripristino della separazione tra banche d'investimento e commerciali. Roba da ridurre ad un mucchietto di cenere sul pavimento il Gelindo Boldrin che paragona l'euro alla buona salute "che rimpiangi solo quando la perdi".
E' a questo punto che il canottoemezzo si è gonfiato e ha rischiato di esplodere, facendosi fuggire dal seno la frase che ho citato all'inizio, quella clamorosa quanto rivelatrice autodenuncia di collaborazionismo:
"Intanto, il cambio delle monete lo decidono i mercati e non i popoli, vorrei ricordare a spettatrici, spettatori e anche alla signora Le Pen."
Che volete, Lilli Gruber preferisco ricordarmela come colei che, una sera di luglio del 2001, con il pretesto dello scoop e del millantato giornalismo di denuncia, mostrò agli italiani dal TG1 cosa sarebbe loro successo se avessero continuato ad opporsi al Nuovo Ordine del Capitalismo assoluto.
Il clou però è stata la parte sull'euro, introdotta dal solito servizio del Pagliaro, il coniglione gigante che solo Lilli può vedere, il suo amico immaginario, che ha definito la critica alla moneta unica "La battaglia contro l'Europa". Non male, eh?
Per nulla intimorita dall'evocazione di orde di francesi ridotti sul lastrico dopo aver perso tutti i risparmi a causa dell'abbandono dell'euro, Marine Le Pen ha dimostrato di aver studiato, annullando con una disarmante serie di "Ma è una falsità!" le balle spaziali d'ordinanza della Lilli ma anche argomentando con competenza l'inconsistenza logica e teorica del terrorismo ordoliberista e invocando, tra l'altro, il ripristino della separazione tra banche d'investimento e commerciali. Roba da ridurre ad un mucchietto di cenere sul pavimento il Gelindo Boldrin che paragona l'euro alla buona salute "che rimpiangi solo quando la perdi".
E' a questo punto che il canottoemezzo si è gonfiato e ha rischiato di esplodere, facendosi fuggire dal seno la frase che ho citato all'inizio, quella clamorosa quanto rivelatrice autodenuncia di collaborazionismo:
"Intanto, il cambio delle monete lo decidono i mercati e non i popoli, vorrei ricordare a spettatrici, spettatori e anche alla signora Le Pen."
Che volete, Lilli Gruber preferisco ricordarmela come colei che, una sera di luglio del 2001, con il pretesto dello scoop e del millantato giornalismo di denuncia, mostrò agli italiani dal TG1 cosa sarebbe loro successo se avessero continuato ad opporsi al Nuovo Ordine del Capitalismo assoluto.
Devo
comunque, per onestà intellettuale, riconoscerle di avere azzeccato
almeno una domanda tra quelle poste alla leader del FN. Quella sul
perché Marine dovrebbe essere simpatica agli italiani. Credo che tutti
conosciamo la risposta.
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