Il microchip nei neonati?
Non toccate il nostro futuro!
Dal sito della IEE Spectrum si apprende che nell’arco di dieci anni, nei neonati dei paesi sviluppati, verranno impiantati dei sensori in grado di monitorare tutte le principali funzioni vitali.
L’annuncio è stato dato da Leslie Saxon, responsabile della divisione
di medicina cardiovascolare dell’università del sud della California.
Secondo questo piano folle e criminale, il neonato poco dopo la sua
prima poppata potrebbe già essere in grado di ricevere un sensore che,
come un tatuaggio, verrebbe inserito nella pelle all’altezza del cuore.
Da qualche anno,negli Stati Uniti, stanno preparando il terreno per far passare come utile il microchip sottocutaneo.
Le conseguenze, facilmente prevedibili, sarebbero nefaste. Un corpicino
esile, come quello di un bimbo appena nato, verrebbe devastato, se
venisse attraversato da frequenze elettromagnetiche.
Un essere umano,
degno di tal nome, non può pensare di introdurre forzatamente del freddo
ed inerte silicio, all’interno di un corpo caldo e pulsante. Ma che
diavoleria è mai questa. Così, il neonato verrebbe manipolato dalle frequenze e la sua vita verrebbe, di fatto, radiocomandata.
Inoltre, i dati prelevati ,essendo appetibili per le multinazionali
farmaceutiche, porterebbero ad un mercato nero di dimensioni mondiali.
Nonostante le terrificanti ipotesi già enunciate, l’intervento di
Leslie Saxon si spinge,” sinistramente”, oltre. La dottoressa per
assicurare la privacy individuale prevede di istituire un organismo
mondiale in grado di garantire la riservatezza dei dati prelevati. Così
siamo arrivati al dunque, il detto dalla padella alla brace, sembra
proprio appropriato.
Visto che nel mondo, alcuni ambiscono a controllare
l’umanità, con il microchip gestito da una organizzazione mondiale, gli serviremmo la coscienza su un piatto d’argento.
Le sirene del nuovo ordine mondiale spacciano l’inserimento dei sensori
elettronici nel nostro corpo, come un passo decisivo verso il
miglioramento delle prestazioni fisiologiche.
La Saxon e i suoi “amici” transumanisti vorrebbero farci credere che
il microchip sottocutaneo è una conseguenza naturale dei progressi
tecnologici, per cui l’umanità fondendosi con la tecnologia ne avrebbe
dei grandi vantaggi. Un sensore ingeribile è stato già approvato dalla
FDA ed è in commercio come farmaco per gli scompensi cardiaci. In
Italia, all’ospedale Bufalini di Cesena impiantano, sotto pelle, dei
micromonitor per capire le cause degli svenimenti.
Non penso sia utile
disquisire ideologicamente sull’utilità o meno della tecnologia,
piuttosto dobbiamo fare in modo che la transizione tecnologica in atto,
non ci travolga.
Non possiamo rischiare di perdere la nostra umanità nel tentativo di
modificare le condizioni di vita. In questo modo, ci caleremmo nel ruolo
degli apprendisti stregoni. In giro ci sono già troppi manipolatori.
I
tentativi di cambiare il clima, il DNA e di controllare il tempo,
rappresentano il male con cui si deve confrontare l’umanità. Dobbiamo
difendere ad ogni costo il nostro essere umani e soprattutto non dobbiamo permettere a nessuno di toccare i bambini.
Sono la nostra speranza per costruire un mondo migliore dove vivere in pace, il bene più importante al quale aspirare.
www.superlungo.webnode.hu
RispondiEliminasperiamo proprio che la gente si ravveda e si cominci a fare delle domande ..a non accettare di vaccinare i figli senza documentarsi senza sapere cosa inseriscono nelle loro vene..non servono microchip visibili ce ne sono di piccoli come piccole molliche appena visibili
RispondiEliminala generazione futura è messa male e la responsabilità sarà la nostra generazione di disinteressati e volutamente ciechi irresponsabili
barbara, scusami ma ho moderato i commenti stamattina dal giorno 20, i tuoi mi erano sfuggiti, comunque hai perfettamente ragione nel tuo commento!!!
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