AVEVAMO GIA' ACCENNATO ALLE PRESSIONI DEI GENOCIDI CABALISTI PER INCIDERE ULTERIORMENTE AL DEPOPOLAMENTO CON IL DEPOTENZIAMENTO DELLA SANITA' MENTALE E FISICA DEI NOSTRI BIMBI
Bloccati i libretti Unar
Le associazioni lgbt attaccano Bagnasco e il Governo
Il ministero ha reso noto di aver
fermato la diffusione degli opuscoli gender. Soddisfazione delle
famiglie, ma le associazioni gay protestano per la “censura”.
I
libretti Unar sono stati fermati.
Gli opuscoli preparati dall’Ufficio
anti discriminazione non finiranno sui banchi di scuola.
Ora è
ufficiale.
Lo ha comunicato con una circolare il ministero
dell’istruzione che ha così bloccato “Educare alla diversità a scuola”, il lavoro realizzato dall’Istituto Beck e di cui tempi.it vi ha spesso parlato, sollevando il caso.
Il direttore generale del Dipartimento per l’Istruzione del Miur, Giovanna Boda, incontrando il Fonags, il Forum nazionale delle associazioni dei genitori della scuola, ha spiegato – come già ci aveva detto il sottosegretario all’Istruzione Gabriele Tocafondi – che tali opuscoli erano stati inizialmente distribuiti senza condividere il progetto col ministero, ma solo con le associazioni lgbt.
Il direttore generale del Dipartimento per l’Istruzione del Miur, Giovanna Boda, incontrando il Fonags, il Forum nazionale delle associazioni dei genitori della scuola, ha spiegato – come già ci aveva detto il sottosegretario all’Istruzione Gabriele Tocafondi – che tali opuscoli erano stati inizialmente distribuiti senza condividere il progetto col ministero, ma solo con le associazioni lgbt.
FAMIGLIE SODDISFATTE.
Soddisfatto il coordinatore
del Fonags, Roberto Gontero, che il 23 aprile incontrerà il ministro
dell’Istruzione, Stefania Giannini: «In quell’occasione chiederemo al
ministro di emanare una circolare che renda obbligatorio, per le scuole,
ottenere il consenso scritto dei genitori circa la partecipazione dei
propri figli a iniziative su temi sensibili come la sessualità,
l’omosessualità, la pedofilia e la lotta alla discriminazione».
PROTESTA GAY. In una nota congiunta Arcigay,
Arcilesbica, Certi Diritti, Equality Italia, Famiglie Arcobaleno e il
Mit attaccano la decisione, prendendosela col cardinale Angelo Bagnasco e
il governo Renzi.
«Un atto di censura che pare raccogliere il perentorio ordine del cardinale Angelo Bagnasco,
presidente della Cei, e realizzare pedissequamente gli auspici della
metodica campagna mistificatrice portata avanti per settimane dal
giornale dei vescovi».
«Le larghe intese – proseguono – non possono
diventare l’altare su cui vengono sacrificati gli indirizzi indicati
dall’elettorato attraverso il voto e oggi spudoratamente traditi dalla
sconsiderata retromarcia del governo Renzi.
Un testacoda folle, che
travolge un ambito che richiederebbe attenzioni e tutele particolari, e
che rende le buone pratiche messe in campo nei territori prede di veri e
propri attacchi squadristi».
Le associazioni chiedono un incontro urgente col ministro.
Le associazioni chiedono un incontro urgente col ministro.
Ma ad oggi esso non risulta essere stato messo in agenda.
Qualcosa di positivo si muove, finalmente qualcuno ha incominciato ad usare il cervello ed a tutelare i bimbi!
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