Una pipeline dalla Russia all’India attraverso la Cina
Rossijskaja Gazeta, Global Research, 17 aprile 2014
I
colloqui sulla costruzione del progettato oleodotto Russia all’India
dovrebbero concludersi entro la metà del 2014, secondo i funzionari
dell’ONGC. Così la Russia cambia direzione politica nell’esportazione
energetica mentre la forte domanda di idrocarburi, sia in Cina che in
India, tra le maggiori economie del mondo, continua a crescere.
I
vantaggi sono evidenti, anche quelli relativi ai piani dell’India per
divenire membro della Shanghai Cooperation Organization (SCO).
La Cina appoggia i rifornimenti via oleogasdotti per l’India, cosa non
sorprendente.
Una delle opzioni del progetto è la costruzione di un
gasdotto dalla regione di Altai al nord dell’India attraverso il
nord-ovest della Cina. Il direttore del Centro per gli Studi Strategici
sull’Energia della Repubblica popolare cinese, Xia Yishan, dice: “Il
progetto è vantaggioso per l’India e la Cina, in quanto consentirà alla
Cina di diventare una rotta per il petrolio, oltre ad avere lo ‘status’
di consumatrice del petrolio russo.
“Per la Russia, un’ulteriore vantaggio del progetto è rifornire di petrolio il mercato della SCO”. “La
Russia e l’India hanno concordato la costituzione di un gruppo
congiunto per studiare la possibilità di trasportare direttamente via
terra gli idrocarburi” afferma la dichiarazione congiunta di
Vladimir Putin e Manmohan Singh di dicembre. La discussione del progetto
iniziò nel 2005. Alla fine dello scorso anno, ONGC ne ha sostenuto
l’attuazione dicendo: “Il gasdotto dalla Russia appare adeguato.
I dettagli del progetto saranno chiariti con i partner russi“.
Secondo il direttore dell’agenzia del gas Mikhail Ermolovich, il
progetto potrà essere associato alla creazione di una joint venture
petrolchimica russo-indiana in Gujarat. Gli investimenti in questa
impresa sono stimati 450 milioni di dollari e la sua capacità in 100000
tonnellate di prodotti finiti all’anno. In generale, l’India programma
l’aumento significativo delle sue riserve di oro nero, per via
dell’aumento della domanda interna.
Il segretario del Ministero degli
Esteri indiano Ajay Bisaria ha detto che “nel 2013, gli acquisti di
petrolio in Russia ammontavano a 176 milioni di dollari, ma l’India
intende acquistarne di più. Ciò richiede una rotta via terra“. Fino
al 35 per cento del gasdotto passa in territorio montagnoso. Il costo
preliminare del progetto sarebbe di 30 miliardi di dollari e il
completamento della costruzione è previsto per il 2020-2022.
Riguardo il mercato occidentale, per via della crisi nell’eurozona la domanda di petrolio è assai volatile. Inoltre, se vuole “fare pressione” su Mosca, l’UE può aumentare l’importazione di greggio da Norvegia, Nord Africa, Golfo e Trinidad, ma questo è un problema dell’UE.
Riguardo il mercato occidentale, per via della crisi nell’eurozona la domanda di petrolio è assai volatile. Inoltre, se vuole “fare pressione” su Mosca, l’UE può aumentare l’importazione di greggio da Norvegia, Nord Africa, Golfo e Trinidad, ma questo è un problema dell’UE.
In
aggiunta a ciò, l’UE si lamenta dei prezzi interni bassi di petrolio e
gas in Russia, è per questo molte merci prodotte in Russia vengono
tassate con restrizioni antidumping. Timur Nigmatullin, analista
d’Investkafe ha detto: “L’uso delle cosiddette rettifiche
sull’energia da parte dell’Unione europea, appare un tentativo di
ridurre uno dei principali vantaggi competitivi della nostra economia.
Tale approccio ha introdotto dazi antidumping ingiustificati, motivo per
cui le aziende russe ogni anno perdono più di 600 milioni di dollari“.
In breve, vi è la necessità di nuovi mercati, in particolare quelli in
cui si sviluppano i processi d’integrazione con la partecipazione della
Russia. Si tratta soprattutto della SCO.
“La crescita dei mutui
investimenti in Russia e Cina è accompagnata dalla maggiore attività del
business russo e cinese negli altri Paesi della SCO”, ha detto il presidente dell’Organizzazione internazionale dei creditori Robert Abdullin. “La crescita economica in questi Paesi è più favorevole di quanto lo sia nei Paesi industrializzati”.
Paesi come India, Pakistan, Mongolia, Vietnam e loro vicini sarebbero
naturalmente attratti dalla stretta collaborazione con la SCO, comprese
le partnership nell’energia.
Copyright © 2014 Global Research
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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