giovedì 27 febbraio 2014

I piani del Nuovo Ordine Mondiale

 http://www.magikdoor.com/html/i-piani-del-nuovo-ordine-mondiale.html

 

I piani del Nuovo Ordine Mondiale (testimonianza del Dr. Dunegan)

 

 

Analizzando questo grande e laborioso piano esposto nel lontano 1969, ci si ritrova immersi nel rigido schema culturale attuale, con diverse sfumature che diverranno più chiare nel prossimo e vicino futuro. Il Dr. Lawrence Dunegan registrò nel 1988 le memorie riguardanti una conferenza cui egli assistette il 20 Marzo 1969 nel contesto di un convegno della Pittsburg Paediatric Society. Il conferenziere che guidava il raduno dei pediatri era il Dr. Richard Day (deceduto nel 1989), all'epoca docente di Piedatria presso la Mount Sinai Medical School di New York e precedentemente direttore medico della Planned Parenthood Federation of America. Il Dr. Dunegan era un ex studente del Dr. Day dove nelle sue memorie denuncia in maniera esaustiva tutti gli obiettivi del potere materializzatisi con intelligente manovre nel corso del tempo. Pertanto, si percepisce un'efficiente realtà parallela allo sviluppo sociale e le tendenze dei nostri tempi, ritrovando un concreto riscontro nelle registrazioni svolte.

I nastri si suddividono in tre parti dove nella trascrizione che segue sono state ritoccate alcune parole per vari adattamenti verbali e per facilitare la comprensione della testimonianza stessa. La trascrizione originale non riveduta ed è reperibile tramite il seguente link.

Qui di seguito sono riportati i principali contenuti:


  • ESISTONO UN POTERE, UNA FORZA O UN GRUPPO DI UOMINI CHE ORGANIZZANO E REINDIRIZZANO IL CAMBIAMENTO?

  • ORA TUTTO È IN ORDINE E NESSUNO PUÓ FERMARCI

  • LA POPOLAZIONE DOVRÀ ABITUARSI AL CAMBIAMENTO

  • GLI OBIETTIVI REALI E GLI OBIETTIVI DICHIARATI

  • CONTROLLO DEMOGRAFICO

  • AUTORIZZAZIONE AD AVERE FIGLI

  • REINDIRIZZARE LA FINALITÀ DEL SESSO

  • CONTRACCEZIONE GLOBALMENTE DISPONIBILE PER TUTTI

  • EDUCAZIONE SESSUALE COME STRUMENTO DI GOVERNO MONDIALE

  • ABORTO FINANZIATO A LIVELLO FISCALE COME CONTROLLO DELLA POPOLAZIONE

  • FAVORIRE L’OMOSESSUALITÀ

  • TECNOLOGIA

  • DIMINUZIONE DELL’IMPORTANZA DELLE FAMIGLIE

  • EUTANASIA E ‘PILLOLA DELLA DIPARTITA’

  • LIMITARE L’ACCESSO A VISITE MEDICHE ACCESSIBILI

  • PIANIFICARE IL CONTROLLO SULLA MEDICINA

  • ELIMINAZIONE DEI MEDICI PRIVATI

  • NUOVA DIFFICOLTÀ DI DIAGNOSI E MALATTIE INCURABILI

  • SOPPRESSIONE DELLE CURE ANTICANCRO COME METODO DI CONTROLLO DEMOGRAFICO

  • INDUZIONE DI ATTACCHI CARDIACI COME FORMA DI ASSASSINIO

  • EDUCAZIONE COME STRUMENTO PER ACCELERARE L’INSORGENZA DELLA PUBERTÀ ED EVOLUZIONE

  • FUSIONE DI TUTTE LE RELIGIONI, LE VECCHIE RELIGIONI DOVRANNO SCOMPARIRE

  • MODIFICA DELLA BIBBIA TRAMITE REVISIONI DELLE PAROLE CHIAVE

  • LE CHIESE CI AIUTERANNO

  • RISTRUTTURAZIONE DELL’ISTRUZIONE COME METODO DI INDOTTRINAMENTO

  • PIÚ TEMPO TRASCORSO A SCUOLA, MA GLI ALLIEVI NON IMPARERANNO NULLA

  • CONTROLLO SU CHI HA ACCESSO ALLE INFORMAZIONI

  • SCUOLE COME PERNO DELLA COMUNITÀ

  • I LIBRI SCOMPARIRANNO DALLE BIBLIOTECHE

  • MODIFICA DELLE LEGGI

  • INCORAGGIAMENTO ALL’ABUSO DI DROGHE ONDE CREARE UN’ATMOSFERA DA GIUNGLA

  • ABUSO DI ALCOLICI

  • LIMITAZIONE DEI VIAGGI

  • NECESSITÀ DI PIÚ CARCERI E UTILIZZO DEGLI OSPEDALI COME PRIGIONI

  • FINE DELLA SICUREZZA

  • CRIMINALITÀ IMPIEGATA PER GESTIRE LA SOCIETÀ

  • RIDUZIONE DELLA PREMINENZA INDUSTRIALE STATUNITENSE

  • SPOSTAMENTO DI POPOLAZIONI ED ECONOMIE – RIMOZIONE DELLE RADICI SOCIALI

  • SPORT COME STRUMENTO DEL CAMBIAMENTO SOCIALE

  • SESSO E VIOLENZA INCULCATI TRAMITE SPETTACOLI DI INTRATTENIMENTO

  • LIMITAZIONI DEI VIAGGI E DOCUMENTI DI IDENTITÀ IMPIANTATI

  • CONTROLLO ALIMENTARE

  • CONTROLLO METEOROLOGICO

  • CONOSCERE LE REAZIONI DELLA POPOLAZIONE – INDURLA A FARE QUEL CHE SI DESIDERA

  • RICERCA SCIENTIFICA FALSIFICATA

  • TERRORISMO

  • CONTROLLO FINANZIARIO

  • SORVEGLIANZA, IMPIANTI E TELEVISORI CHE VI OSSERVANO

  • PROPRIETÀ DELL’ABITAZIONE COME RETAGGIO DEL PASSATO

  • AVVENTO DEL SISTEMA TOTALITARIO GLOBALE

 

 

ESISTE UN POTERE, UNA FORZA O UN GRUPPO DI UOMINI CHE ORGANIZZANO E REINDIRIZZANO IL CAMBIAMENTO?


Molto è stato scritto e detto da alcuni individui i quali hanno osservato tutti i cambiamenti avvenuti nella società statunitense nel corso dell’ultimo ventennio nonché, retrospettivamente, la precedente storia degli Stati Uniti e, naturalmente, del mondo, quindi sono giunti alla conclusione che esiste una cosiddetta cospirazione che influenza, invero controlla, i principali eventi storici non solo negli Stati Uniti ma anche nel resto del mondo.

Tale interpretazione complottista della storia si basa su osservazioni effettuate dall’esterno da alcuni soggetti i quali hanno raccolto prove e tratto la conclusione che, per l’appunto dall’esterno, intravedono una cospirazione; le loro prove e conclusioni si fondano su riscontri desunti in retrospettiva. Intendo ora descrivere quanto mi è capitato di ascoltare da un oratore nel 1969, vale dire quasi un ventennio fa. L’oratore in questione non parlava in termini di retrospettiva ma, piuttosto, prediceva cambiamenti che sarebbero stati determinati in futuro; costui non osservava dall’esterno verso l’interno, convinto di individuare una cospirazione, ma, invece, si trovava egli stesso all’interno, ammettendo che invero esistevano un potere, una forza, un gruppo di uomini che esercitavano un’influenza sufficiente a determinare eventi di primaria importanza implicanti nazioni di varie parti del  mondo. Inoltre prediceva, o per meglio dire esponeva, cambiamenti pianificati per la parte restante di questo secolo. Se ascoltando riuscite a rammentare, almeno per quanto riguarda gli Stati Uniti, la situazione nel 1969 e negli anni immediatamente successivi e quindi ricordare i cambiamenti avvenuti da allora ai giorni nostri, a distanza di quasi vent’anni, sono convinto che rimarrete colpiti dal grado in cui le circostanze che secondo quanto pianificato si sarebbero dovute presentare siano già state realizzate. La realizzazione di alcuni degli eventi esaminati non era prevista entro il 1988 [nota: l’anno di questa registrazione], bensì entro la fine del secolo. Esiste una tabella di marcia e durante quella sessione accadde che ne venissero enunciati alcuni elementi. Chiunque rammenti i primi tempi della campagna di Kennedy ricorderà che egli parlava del progresso nel decennio degli anni Sessanta: all’epoca era una sorta di cliché – “il decennio dei Sessanta”. Bene, nel 1969 il nostro oratore parlava degli anni Settanta, Ottanta e Novanta. Prima di quel periodo non ricordo nessuno che parlasse del “decennio degli anni Quaranta o Cinquanta, quindi ritengo che il piano e la tabella di marcia complessivi avessero assunto una forma rilevante verso la fine degli anni Cinquanta. Si tratta di una mia ipotesi. In ogni caso, l’oratore disse che il suo scopo era erudirci sui cambiamenti che sarebbero stati apportati nel successivo trentennio, cosicché prima del volgere del secolo sarebbe stato operativo un nuovo sistema su scala mondiale. Come riferito da costui, “Progettiamo di addentrarci nel ventunesimo secolo con una partenza lanciata.”

 

ORA TUTTO È IN ORDINE E NESSUNO PUÓ FERMARCI

Mentre ascoltavamo quel che era in procinto di presentare, l’oratore disse “Alcuni fra voi penseranno che io stia parlando del Comunismo; bene, quello a cui mi riferisco è assai più importante del Comunismo!” All’epoca egli fece notare che fra Est e Ovest esiste molta più collaborazione di quanto comunemente compreso. Nelle note introduttive commentò che in quel momento era libero di parlare e che solo alcuni anni addietro non gli sarebbe stato concesso di esprimere quanto stava per esporre. In quel periodo era libero di parlare poiché a quel punto, citando le sue parole, “ora tutto è in ordine e nessuno può fermarci”. Proseguì affermando che i più non comprendono il modo di operare dei governi e persino individui che ricoprono alte cariche nei governi, compreso il nostro, non capiscono davvero come e dove si prendono le decisioni. Disse che coloro che esercitano realmente un’influenza sulle decisioni rispondono in gran parte a nomi familiari alla maggior parte di noi, ma che non avrebbe usato nominativi di individui o nomi di qualsivoglia organizzazione specifica. Se, tuttavia, lo avesse fatto, in massima parte i nominativi in questione sarebbero risultati noti all’uditorio nel suo complesso. Continuò dicendo che principalmente non si trattava di soggetti che ricoprivano cariche pubbliche, bensì di individui importanti noti per le loro occupazioni o incarichi privati. L’oratore era il Dr. Richard Day, medico nonché docente presso una grande università della zona orientale del paese, e si rivolgeva a un gruppo di circa un’ottantina di medici. Probabilmente il suo nome non dirà nulla a chiunque ascolti questo nastro, la cui registrazione ha come unico scopo l’eventualità di fornire a coloro che lo ascoltano una prospettiva in merito ai cambiamenti già apportati nell’ultimo ventennio nonché un’anticipazione di quanto alcuni di costoro stanno pianificando per la parte restante di questo secolo, in modo da entrare nel ventunesimo secolo confortati da una partenza lanciata. Alcuni di voi potrebbero non entrare in quel secolo. Il suo scopo nell’informare il nostro gruppo in merito ai cambiamenti in procinto di realizzazione era rendere a noi più agevole adattarci a essi. Invero, come sottolineò con precisione, “si sarebbe trattato di cambiamenti assai sorprendenti e, in alcuni casi, difficili da accettare per la popolazione” e confidava che, in veste di suoi ‘amici’, noi avremmo reso l’adattamento più agevole se avessimo in qualche modo saputo in anticipo cosa aspettarci.

 

LA POPOLAZIONE DOVRÀ ABITUARSI AL CAMBIAMENTO

Nelle note introduttive insistette sul fatto che nessuno dovesse disporre di un registratore né prendesse appunti; una tale pretesa rivolta da un professore al suo uditorio era cosa assai inconsueta. Qualcosa, nelle sue note, suggeriva che se si fosse venuto a sapere che aveva, per così dire, vuotato il sacco, egli avrebbe potuto subire ripercussioni negative. Quando inizialmente sentii tale affermazione pensai che forse si trattava di una specie di autocelebrazione, di un individuo che esaltava la propria importanza. Tuttavia, con il susseguirsi delle rivelazioni, cominciai a comprendere il motivo di sue eventuali premure in merito a evitare un’ampia diffusione di quanto veniva esposto, nonostante la natura pubblica della tribuna nel cui contesto parlava. Nondimeno, chiese che non venissero presi appunti né impiegati registratori, a indicare che se tali rivelazioni avessero avuto ampia eco pubblica egli avrebbe potuto correre qualche rischio personale. Ancora una volta, mentre le note si susseguivano e udivo le scandalose questioni esposte, mi risolsi a cercare di ricordare quanto più possibile di quello che Day diceva e di collegare i miei ricordi a semplici eventi circostanti nel caso decidessi di fare quanto sto facendo ora – registrare questo nastro. Intendevo altresì provare a mantenere una prospettiva su quello che si sarebbe sviluppato, se invero avrebbe seguito lo schema prefigurato – come è accaduto! A questo punto, onde evitare di scordare di inserirle in seguito, includerò alcune dichiarazioni rese di volta in volta nel corso della presentazione. Una di queste aveva a che vedere con il cambiamento. Tale dichiarazione recitava “La popolazione dovrà abituarsi all’idea di cambiamento, dovrà essere talmente avvezza al cambiamento da aspettarselo. Nulla avrà un carattere permanente.” Questo si è spesso manifestato nel contesto di una società in cui gli individui sembravano non avere radici od ormeggi, ma risultavano passivamente disposti ad accettare il cambiamento per il semplice fatto che era tutto quello che avessero mai conosciuto, in contrasto con generazioni di persone, sino al periodo attuale, nel cui ambito ci si aspettava che determinate cose accadessero e si mantenessero stabili come punto di riferimento della propria esistenza. Quindi il cambiamento era in procinto di essere determinato, doveva essere anticipato e atteso, accettato, senza porre domande. Un altro commento che fece capolino nel corso della presentazione fu “Le persone sono troppo fiduciose, non pongono le giuste domande.” A volte essere troppo fiduciosi veniva equiparato a essere troppo ottusi. Talora, tuttavia, quando Day affermava che “Le persone  non pongono le giuste domande” lo faceva quasi con un tono di rammarico, come se si trovasse a disagio nel contesto di cui faceva parte, e desiderasse che la gente lo mettesse in discussione e magari non fosse così fiduciosa.