I piani del Nuovo Ordine Mondiale
I piani del Nuovo Ordine Mondiale (testimonianza del Dr. Dunegan)

Analizzando questo grande e laborioso piano esposto nel
lontano 1969, ci si ritrova immersi nel rigido schema culturale attuale,
con diverse sfumature che diverranno più chiare nel prossimo e vicino
futuro. Il Dr. Lawrence Dunegan registrò nel 1988 le memorie riguardanti
una conferenza cui egli assistette il 20 Marzo 1969 nel contesto di un
convegno della Pittsburg Paediatric Society. Il conferenziere che
guidava il raduno dei pediatri era il Dr. Richard Day (deceduto nel
1989), all'epoca docente di Piedatria presso la Mount Sinai Medical
School di New York e precedentemente direttore medico della Planned
Parenthood Federation of America. Il Dr. Dunegan era un ex studente del
Dr. Day dove nelle sue memorie denuncia in maniera esaustiva tutti gli
obiettivi del potere materializzatisi con intelligente manovre nel corso
del tempo. Pertanto, si percepisce un'efficiente realtà parallela allo
sviluppo sociale e le tendenze dei nostri tempi, ritrovando un concreto
riscontro nelle registrazioni svolte.
I nastri si suddividono in tre parti dove nella
trascrizione che segue sono state ritoccate alcune parole per vari
adattamenti verbali e per facilitare la comprensione della testimonianza
stessa. La trascrizione originale non riveduta ed è reperibile tramite
il seguente link.
Qui di seguito sono riportati i principali contenuti:
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ESISTONO UN POTERE, UNA FORZA O UN GRUPPO DI UOMINI CHE ORGANIZZANO E REINDIRIZZANO IL CAMBIAMENTO?
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ORA TUTTO È IN ORDINE E NESSUNO PUÓ FERMARCI
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LA POPOLAZIONE DOVRÀ ABITUARSI AL CAMBIAMENTO
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GLI OBIETTIVI REALI E GLI OBIETTIVI DICHIARATI
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CONTROLLO DEMOGRAFICO
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AUTORIZZAZIONE AD AVERE FIGLI
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REINDIRIZZARE LA FINALITÀ DEL SESSO
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CONTRACCEZIONE GLOBALMENTE DISPONIBILE PER TUTTI
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EDUCAZIONE SESSUALE COME STRUMENTO DI GOVERNO MONDIALE
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ABORTO FINANZIATO A LIVELLO FISCALE COME CONTROLLO DELLA POPOLAZIONE
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FAVORIRE L’OMOSESSUALITÀ
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TECNOLOGIA
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DIMINUZIONE DELL’IMPORTANZA DELLE FAMIGLIE
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EUTANASIA E ‘PILLOLA DELLA DIPARTITA’
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LIMITARE L’ACCESSO A VISITE MEDICHE ACCESSIBILI
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PIANIFICARE IL CONTROLLO SULLA MEDICINA
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ELIMINAZIONE DEI MEDICI PRIVATI
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NUOVA DIFFICOLTÀ DI DIAGNOSI E MALATTIE INCURABILI
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SOPPRESSIONE DELLE CURE ANTICANCRO COME METODO DI CONTROLLO DEMOGRAFICO
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INDUZIONE DI ATTACCHI CARDIACI COME FORMA DI ASSASSINIO
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EDUCAZIONE COME STRUMENTO PER ACCELERARE L’INSORGENZA DELLA PUBERTÀ ED EVOLUZIONE
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FUSIONE DI TUTTE LE RELIGIONI, LE VECCHIE RELIGIONI DOVRANNO SCOMPARIRE
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MODIFICA DELLA BIBBIA TRAMITE REVISIONI DELLE PAROLE CHIAVE
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LE CHIESE CI AIUTERANNO
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RISTRUTTURAZIONE DELL’ISTRUZIONE COME METODO DI INDOTTRINAMENTO
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PIÚ TEMPO TRASCORSO A SCUOLA, MA GLI ALLIEVI NON IMPARERANNO NULLA
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CONTROLLO SU CHI HA ACCESSO ALLE INFORMAZIONI
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SCUOLE COME PERNO DELLA COMUNITÀ
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I LIBRI SCOMPARIRANNO DALLE BIBLIOTECHE
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MODIFICA DELLE LEGGI
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INCORAGGIAMENTO ALL’ABUSO DI DROGHE ONDE CREARE UN’ATMOSFERA DA GIUNGLA
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ABUSO DI ALCOLICI
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LIMITAZIONE DEI VIAGGI
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NECESSITÀ DI PIÚ CARCERI E UTILIZZO DEGLI OSPEDALI COME PRIGIONI
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FINE DELLA SICUREZZA
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CRIMINALITÀ IMPIEGATA PER GESTIRE LA SOCIETÀ
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RIDUZIONE DELLA PREMINENZA INDUSTRIALE STATUNITENSE
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SPOSTAMENTO DI POPOLAZIONI ED ECONOMIE – RIMOZIONE DELLE RADICI SOCIALI
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SPORT COME STRUMENTO DEL CAMBIAMENTO SOCIALE
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SESSO E VIOLENZA INCULCATI TRAMITE SPETTACOLI DI INTRATTENIMENTO
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LIMITAZIONI DEI VIAGGI E DOCUMENTI DI IDENTITÀ IMPIANTATI
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CONTROLLO ALIMENTARE
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CONTROLLO METEOROLOGICO
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CONOSCERE LE REAZIONI DELLA POPOLAZIONE – INDURLA A FARE QUEL CHE SI DESIDERA
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RICERCA SCIENTIFICA FALSIFICATA
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TERRORISMO
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CONTROLLO FINANZIARIO
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SORVEGLIANZA, IMPIANTI E TELEVISORI CHE VI OSSERVANO
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PROPRIETÀ DELL’ABITAZIONE COME RETAGGIO DEL PASSATO
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AVVENTO DEL SISTEMA TOTALITARIO GLOBALE
ESISTE UN POTERE, UNA FORZA O UN GRUPPO DI UOMINI CHE ORGANIZZANO E REINDIRIZZANO IL CAMBIAMENTO?
Molto è stato scritto e detto da alcuni individui i quali
hanno osservato tutti i cambiamenti avvenuti nella società statunitense
nel corso dell’ultimo ventennio nonché, retrospettivamente, la
precedente storia degli Stati Uniti e, naturalmente, del mondo, quindi
sono giunti alla conclusione che esiste una cosiddetta cospirazione che
influenza, invero controlla, i principali eventi storici non solo negli
Stati Uniti ma anche nel resto del mondo.
Tale interpretazione complottista della storia si basa su
osservazioni effettuate dall’esterno da alcuni soggetti i quali hanno
raccolto prove e tratto la conclusione che, per l’appunto dall’esterno,
intravedono una cospirazione; le loro prove e conclusioni si fondano su
riscontri desunti in retrospettiva. Intendo ora descrivere quanto mi è
capitato di ascoltare da un oratore nel 1969, vale dire quasi un
ventennio fa. L’oratore in questione non parlava in termini di
retrospettiva ma, piuttosto, prediceva cambiamenti che sarebbero stati
determinati in futuro; costui non osservava dall’esterno verso
l’interno, convinto di individuare una cospirazione, ma, invece, si
trovava egli stesso all’interno, ammettendo che invero esistevano un
potere, una forza, un gruppo di uomini che esercitavano un’influenza
sufficiente a determinare eventi di primaria importanza implicanti
nazioni di varie parti del mondo. Inoltre prediceva, o per meglio dire
esponeva, cambiamenti pianificati per la parte restante di questo
secolo. Se ascoltando riuscite a rammentare, almeno per quanto riguarda
gli Stati Uniti, la situazione nel 1969 e negli anni immediatamente
successivi e quindi ricordare i cambiamenti avvenuti da allora ai giorni
nostri, a distanza di quasi vent’anni, sono convinto che rimarrete
colpiti dal grado in cui le circostanze che secondo quanto pianificato
si sarebbero dovute presentare siano già state realizzate. La
realizzazione di alcuni degli eventi esaminati non era prevista entro il
1988 [nota: l’anno di questa registrazione], bensì entro la fine del
secolo. Esiste una tabella di marcia e durante quella sessione accadde
che ne venissero enunciati alcuni elementi. Chiunque rammenti i primi
tempi della campagna di Kennedy ricorderà che egli parlava del progresso
nel decennio degli anni Sessanta: all’epoca era una sorta di cliché –
“il decennio dei Sessanta”. Bene, nel 1969 il nostro oratore parlava
degli anni Settanta, Ottanta e Novanta. Prima di quel periodo non
ricordo nessuno che parlasse del “decennio degli anni Quaranta o
Cinquanta, quindi ritengo che il piano e la tabella di marcia
complessivi avessero assunto una forma rilevante verso la fine degli
anni Cinquanta. Si tratta di una mia ipotesi. In ogni caso, l’oratore
disse che il suo scopo era erudirci sui cambiamenti che sarebbero stati
apportati nel successivo trentennio, cosicché prima del volgere del
secolo sarebbe stato operativo un nuovo sistema su scala mondiale. Come
riferito da costui, “Progettiamo di addentrarci nel ventunesimo secolo
con una partenza lanciata.”
ORA TUTTO È IN ORDINE E NESSUNO PUÓ FERMARCI
Mentre ascoltavamo quel che era in procinto di presentare,
l’oratore disse “Alcuni fra voi penseranno che io stia parlando del
Comunismo; bene, quello a cui mi riferisco è assai più importante del
Comunismo!” All’epoca egli fece notare che fra Est e Ovest esiste molta
più collaborazione di quanto comunemente compreso. Nelle note
introduttive commentò che in quel momento era libero di parlare e che
solo alcuni anni addietro non gli sarebbe stato concesso di esprimere
quanto stava per esporre. In quel periodo era libero di parlare poiché a
quel punto, citando le sue parole, “ora tutto è in ordine e nessuno può
fermarci”. Proseguì affermando che i più non comprendono il modo di
operare dei governi e persino individui che ricoprono alte cariche nei
governi, compreso il nostro, non capiscono davvero come e dove si
prendono le decisioni. Disse che coloro che esercitano realmente
un’influenza sulle decisioni rispondono in gran parte a nomi familiari
alla maggior parte di noi, ma che non avrebbe usato nominativi di
individui o nomi di qualsivoglia organizzazione specifica. Se, tuttavia,
lo avesse fatto, in massima parte i nominativi in questione sarebbero
risultati noti all’uditorio nel suo complesso. Continuò dicendo che
principalmente non si trattava di soggetti che ricoprivano cariche
pubbliche, bensì di individui importanti noti per le loro occupazioni o
incarichi privati. L’oratore era il Dr. Richard Day, medico nonché
docente presso una grande università della zona orientale del paese, e
si rivolgeva a un gruppo di circa un’ottantina di medici. Probabilmente
il suo nome non dirà nulla a chiunque ascolti questo nastro, la cui
registrazione ha come unico scopo l’eventualità di fornire a coloro che
lo ascoltano una prospettiva in merito ai cambiamenti già apportati
nell’ultimo ventennio nonché un’anticipazione di quanto alcuni di
costoro stanno pianificando per la parte restante di questo secolo, in
modo da entrare nel ventunesimo secolo confortati da una partenza
lanciata. Alcuni di voi potrebbero non entrare in quel secolo. Il suo
scopo nell’informare il nostro gruppo in merito ai cambiamenti in
procinto di realizzazione era rendere a noi più agevole adattarci a
essi. Invero, come sottolineò con precisione, “si sarebbe trattato di
cambiamenti assai sorprendenti e, in alcuni casi, difficili da accettare
per la popolazione” e confidava che, in veste di suoi ‘amici’, noi
avremmo reso l’adattamento più agevole se avessimo in qualche modo
saputo in anticipo cosa aspettarci.
LA POPOLAZIONE DOVRÀ ABITUARSI AL CAMBIAMENTO
Nelle note introduttive insistette sul fatto che nessuno
dovesse disporre di un registratore né prendesse appunti; una tale
pretesa rivolta da un professore al suo uditorio era cosa assai
inconsueta. Qualcosa, nelle sue note, suggeriva che se si fosse venuto a
sapere che aveva, per così dire, vuotato il sacco, egli avrebbe potuto
subire ripercussioni negative. Quando inizialmente sentii tale
affermazione pensai che forse si trattava di una specie di
autocelebrazione, di un individuo che esaltava la propria importanza.
Tuttavia, con il susseguirsi delle rivelazioni, cominciai a comprendere
il motivo di sue eventuali premure in merito a evitare un’ampia
diffusione di quanto veniva esposto, nonostante la natura pubblica della
tribuna nel cui contesto parlava. Nondimeno, chiese che non venissero
presi appunti né impiegati registratori, a indicare che se tali
rivelazioni avessero avuto ampia eco pubblica egli avrebbe potuto
correre qualche rischio personale. Ancora una volta, mentre le note si
susseguivano e udivo le scandalose questioni esposte, mi risolsi a
cercare di ricordare quanto più possibile di quello che Day diceva e di
collegare i miei ricordi a semplici eventi circostanti nel caso
decidessi di fare quanto sto facendo ora – registrare questo nastro.
Intendevo altresì provare a mantenere una prospettiva su quello che si
sarebbe sviluppato, se invero avrebbe seguito lo schema prefigurato –
come è accaduto! A questo punto, onde evitare di scordare di inserirle
in seguito, includerò alcune dichiarazioni rese di volta in volta nel
corso della presentazione. Una di queste aveva a che vedere con il
cambiamento. Tale dichiarazione recitava “La popolazione dovrà abituarsi
all’idea di cambiamento, dovrà essere talmente avvezza al cambiamento
da aspettarselo. Nulla avrà un carattere permanente.” Questo si è spesso
manifestato nel contesto di una società in cui gli individui sembravano
non avere radici od ormeggi, ma risultavano passivamente disposti ad
accettare il cambiamento per il semplice fatto che era tutto quello che
avessero mai conosciuto, in contrasto con generazioni di persone, sino
al periodo attuale, nel cui ambito ci si aspettava che determinate cose
accadessero e si mantenessero stabili come punto di riferimento della
propria esistenza. Quindi il cambiamento era in procinto di essere
determinato, doveva essere anticipato e atteso, accettato, senza porre
domande. Un altro commento che fece capolino nel corso della
presentazione fu “Le persone sono troppo fiduciose, non pongono le
giuste domande.” A volte essere troppo fiduciosi veniva equiparato a
essere troppo ottusi. Talora, tuttavia, quando Day affermava che “Le
persone non pongono le giuste domande” lo faceva quasi con un tono di
rammarico, come se si trovasse a disagio nel contesto di cui faceva
parte, e desiderasse che la gente lo mettesse in discussione e magari
non fosse così fiduciosa.
